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Il Santo del giorno 15 novembre. Oggi si celebra Sant’Alberto Magno

Alberto Magno di Bollstädt, detto Doctor Universalis, conosciuto anche come Alberto il Grande o Alberto di Colonia (Lauingen, 1206 – Colonia, 15 novembre 1280), è stato un vescovo cattolico, scrittore e filosofo tedesco appartenente all’ordine domenicano.

È considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo sia per la sua grande erudizione che per il suo impegno nel tenere distinto l’ambito filosofico da quello teologico.

Egli ha consentito all’Occidente, come fecero anche Severino Boezio e Giacomo da Venezia, di penetrare nei testi di Aristotele. Fu, inoltre, il maestro di Tommaso d’Aquino. La Chiesa cattolica lo venera come santo protettore degli scienziati e dottore della Chiesa.



Biografia

Alberto, figlio minore del Conte di Bollstädt, nacque a Lauingen (Svevia) ma l’anno di nascita non è esattamente conosciuto: alcuni sostengono nel 1205, altri nel 1206; molti storici inoltre indicano il 1193. Nulla di certo è poi noto circa la sua istruzione iniziale, se sia stata ricevuta in casa o in una scuola del circondario.

Nell’anno 1223, dopo aver ascoltato i sermoni del beato Giordano di Sassonia, secondo maestro generale dell’Ordine dei predicatori, decise di entrare nel medesimo Ordine religioso.

Dopo aver completato gli studi, insegnò teologia a Hildesheim, Friburgo, Ratisbona, Strasburgo e Colonia. Si trovava nel convento di Colonia, intento nello studio del Liber Sententiarum di Pietro Lombardo, quando, nel 1245, gli fu ordinato di recarsi a Parigi. Qui si laureò all’università, che più di ogni altra veniva celebrata come scuola di teologia.

Durante il viaggio da Colonia e Parigi ebbe tra i suoi ascoltatori Tommaso d’Aquino, un giovane silenzioso e riflessivo, del quale riconobbe il genio ed a cui predisse la futura grandezza. Il nuovo discepolo accompagnò il suo maestro a Parigi e nel 1248 tornò con lui al nuovo Studium Generale di Colonia, del quale Alberto era stato nominato Rettore, mentre Tommaso divenne secondo professore e Magister Studentium.

Al Capitolo Generale dei Domenicani tenutosi a Valenciennes nel 1250, insieme a Tommaso d’Aquino ed a Pietro di Tarantasia (futuro papa Innocenzo V), elaborò le norme per la direzione degli studi e per la determinazione del sistema di meriti all’interno dell’ordine.

Quindi, nel 1254, fu eletto provinciale per la Germania, incarico difficile, che ricoprì con efficienza e responsabilità. Nel 1256 si recò a Roma per difendere gli ordini mendicanti dagli attacchi di Guglielmo di Saint-Amour, il cui libro, De novissimis temporum periculis, fu condannato da papa Alessandro IV il 5 ottobre 1256.

Durante la sua permanenza nell’Urbe, Alberto ricoprì l’ufficio di maestro del Sacro Palazzo (istituito ai tempi di Domenico di Guzmán) e colse l’occasione per commentare il Vangelo secondo Giovanni. Nel 1257, però, per dedicarsi allo studio ed all’insegnamento, rassegnò le dimissioni dall’ufficio di provinciale.

Nell’anno 1260 fu consacrato vescovo di Ratisbona. Umberto di Romans, maestro generale dei Domenicani, temendo di perdere i servigi di Alberto, tuttavia, cercò di impedirne la nomina, ma fallì. Alberto, infatti, governò la diocesi fino al 1262 quando, dopo che furono accettate le sue dimissioni, riprese volontariamente l’ufficio di professore presso lo Studium di Colonia.

Nel 1270 inviò una memoria a Tommaso, che si trovava a Parigi, per aiutarlo nella disputa con Sigieri da Brabante e gli averroisti. Questo fu il suo secondo trattato contro il filosofo arabo (il primo fu scritto nel 1256 con il titolo De Unitate intellectus Contra Averroem).

Nel 1274 fu invitato da papa Gregorio X a partecipare ai lavori del secondo Concilio di Lione, alle cui conclusioni prese parte attiva. L’annuncio della morte di Tommaso a Fossanova, durante il viaggio che aveva intrapreso per partecipare ai lavori del Concilio, fu un duro colpo per Alberto, che lo commentò dichiarando che “La luce della Chiesa” si era estinta.

Il suo antico spirito e vigore tornarono a galla nel 1277, quando fu annunciato che l’arcivescovo di Parigi Étienne Tempier ed altri volevano condannare gli scritti di Tommaso perché li consideravano poco ortodossi. Per tale motivo si mise in viaggio alla volta di Parigi, deciso a difendere la memoria del suo discepolo.

Qualche tempo dopo, nel 1278 (anno in cui scrisse il suo testamento) ebbe dei vuoti di memoria; la sua forte mente a poco a poco si offuscò e si narra che abbia trascorso la fase terminale della sua esistenza nel più totale isolamento, amareggiato per un notevole cedimento della memoria manifestatosi nel corso di un incontro pubblico.

Il suo corpo fiaccato da una vita austera di privazioni e di lavoro cedette sotto il peso degli anni e morì nel 1280. Fu sepolto nella chiesa parrocchiale di sant’Andrea a Colonia.



Culto

Fu beatificato da papa Gregorio XV nel 1622; la sua memoria ricorre il 15 novembre. Nel settembre 1872, i vescovi tedeschi, riuniti a Fulda, inviarono alla Santa Sede una petizione per la sua canonizzazione. Alberto fu proclamato santo da papa Pio XI nel 1931. Lo stesso papa, in occasione della canonizzazione, lo proclamò dottore della Chiesa. Dieci anni più tardi, papa Pio XII lo dichiarò patrono dei cultori delle scienze naturali.

Opere

Sono state pubblicate due edizioni dell’Opera Omnia di Alberto, la prima a Lione nel 1651 a cura di Padre Pietro Jammy, O.P., l’altra a Parigi (Louis Vivès) nel 1890-99, sotto la direzione dell’Abate Auguste Borgnet dell’Arcidiocesi di Reims.

Una nuova edizione critica (Editio Coloniensis) è in corso di pubblicazione a cura dell’Albertus-Magnus-Institut; sono previsti 41 volumi, di cui 29 sono già stati pubblicati.

La cronologia delle opere fu stilata da Paul von Loë nella sua Analecta Bollandiana (De Vita et scriptis B. Alb. Mag., XIX, XX e XXI). La sequenza logica, invece, fu estrapolata da Padre Mandonnet, O.P., nel Dictionnaire de théologie catholique. L’elenco che segue indica gli argomenti dei vari trattati, i numeri si riferiscono ai volumi dell’edizione Borgnet.

Logica:
Vol. 1:
Super Porphyrium De V universalibus
De praedicamentis
De sex principiis
Peri hermeneias
Analytica priora
Vol. 2:
Analytica posteriora
Topica
De sophisticis elenchis
Scienze fisiche:
Physicorum (3);
De Coelo et Mundo (“Il cielo e il mondo”) (4);
De Generatione et Corruptione (“La generazione e la corruzione”) (4);
Meteororum (4);
De Mineralibus (“I minerali”) (5);
De Natura locorum (9);
De passionibus aeris (9).
Biologia:
De vegetabilibus et plantis (“I vegetali e le piante”) (10);
De animalibus (“Gli animali”) (11-12);
De motibus animalium (“I moti degli animali”) (9);
De nutrimento et nutribili (“Il nutrimento e il nutribile”) (5);
De aetate (“L’età”) (9);
De morte et vita (“La morte e la vita”) (9);
De spiritu et respiratione (“Lo spirito e la respirazione”) (9).
Psicologia:
De Anima (“L’anima”) (5);
De sensu et sensato (“Il senso e il sensato”) (5);
De Memoria, et reminiscentia (5);
De somno et vigilia (5);
De natura et origine animae (5);
De intellectu et intelligibili (“L’intelletto e l’intelligibile”) (5);
De unitate intellectus contra Averroistas (“L’unità dell’intelletto contro gli Averroisti”) (9).
Philosophia pauperum (“Filosofia dei poveri”) (21):
Morale e Politica:
Ethicorum (7);
Politicorum (8).
Metafisica:
Metaphysicorum (“Metafisica”) (6);
De causis et processu universitatis (10).
Teologia:
Commentario su Dionigi l’Areopagita (14);
Commentario alle Sentenze di Pietro Lombardo (25-30);
Summa Theologiae (31-33);
Summa de creaturis (34-35);
De sacramento Eucharistiae (“Il sacramento dell’Eucaristia”) (38);
Super evangelium missus est (37).
Esegesi:
Commentari sui Salmi e sui Profeti (15-19);
Commentari sui Vangeli (20-24);
Sull’Apocalisse (38).
Sermoni:
De quindecim problematibus (“Su quindici problemi”), edito dal Mandonnet nel suo Siger de Brabant (Friburgo, 1899).
Opere dubbi e spurie: I volumi 13, 15, 16, 17, 36 e 37 dell’edizione Borgnet contengono solo opere non autentiche.

De apprehensione (5);
Speculum astronomiae (“Specchio di astronomia”) (5);
De alchimia (38);
Scriptum super arborem Aristotelis (38);
Paradisus animae (37);
Liber de Adhaerendo Deo (“Il dover accostarsi a Dio”) (37);
De Laudibus Beatae Virginis (36);
Biblia Mariana (37);
Compendium theologicae veritatis (“Compendio della verità teologica”);
De causis et proprietatibus elementorum (“Le cause e le proprietà degli elementi”);
De erroribus philosophorum (“Gli errori dei filosofi”);
De fato (“Il fato”);
De lapidibus (“Le pietre”);
De praedicabilibus (“Le cose lodevoli”);
De praedicamentis (“Le categorie”);
In categorias Aristotelis (“Nelle categorie di Aristotele”);
Super geometriam Euclidis (“Sulla geometria di Euclide”).

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