Curiosità

Il Santo del giorno 6 gennaio: oggi si celebra l’Epifania del Signore

L’Epifania (nome completo: Epifania del Signore) è una festa cristiana celebrata dodici giorni dopo il Natale, ossia il 6 gennaio per le Chiese occidentali e per quelle orientali che seguono il calendario gregoriano, e il 19 gennaio per le Chiese orientali che seguono il calendario giuliano.

Il termine deriva dal greco antico, verbo ἐπιφαίνω, epifàino (che significa “mi rendo manifesto”), dal sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifàneia (manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina). Sin dai tempi di San Giovanni Crisostomo il termine assunse una valenza ulteriore, associata alla Natività di Gesù Cristo.

Nelle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana è una delle massime solennità celebrate, assieme, per esempio, alla Pasqua, al Natale e alla Pentecoste, ed è quindi istituita come festa di precetto; nei Paesi in cui non è festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio. È la festività che tradizionalmente conclude il tempo di Natale

Storia

Il termine ἐπιφάνεια veniva già utilizzato dagli antichi greci per indicare l’azione o la manifestazione di una qualsiasi divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.).

Sogno e Adorazione dei Magi, Portale dell’Abbazia di San Mercuriale, a Forlì (XI-XII secolo)

Pala dell’altare maggiore della chiesa parrocchiale di Ortisei consacrata alla epifania e a San Ulderico vescovo. Dipinto di Josef Moroder-Lusenberg del 1880 ca
Tito Flavio Clemente d’Alessandria, un padre della chiesa, che scrive alla fine del II secolo, attesta che le comunità cristiane d’Alessandria d’Egitto formate dallo gnostico Basilide (i “Basilidiani”) celebravano il battesimo di Gesù Cristo, e con esso anche l’Epifania come la “manifestazione del Signore al mondo”, il 15º giorno del mese di Tybi dell’antico calendario alessandrino, che corrisponderebbe al nostro 6 gennaio.[1] A partire dal III secolo circa, le comunità cristiane del Vicino Oriente associarono il termine Epifania ai tre segni rivelatori di Gesù Cristo, e cioè: l’adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù adulto nel fiume Giordano, e il primo miracolo di Gesù avvenuto a Cana. Tuttavia, i primi cristiani di Gerusalemme non festeggiavano il Natale il giorno 25 dicembre: un documento chiamato Itinerarium, opera della pellegrina Egeria, narrerebbe la suggestiva presenza di vescovi cristiani in visita a Betlemme la sola notte del 6 gennaio, più otto giorni di celebrazioni liturgiche successive a questa stessa data, e una festa della Resurrezione di Cristo in primavera.
Documenti di Giovanni di Nikiu attestarono che Papa Giulio I di Roma promosse (350 d.C. circa) la data della Natività di Cristo al 25 dicembre, basandosi sui censimenti storici della Palestina, portati a Roma dallo storico Tito Flavio Giuseppe nel 90 d.C.[senza fonte] Tuttavia la separazione tra la ricorrenza della adorazione dei Magi nella Natività e la ricorrenza del Battesimo di Gesù fu probabilmente fatta per non accavallare le date dei pellegrinaggi che partivano per il fiume Giordano e contemporaneamente presso Betlemme. Comunque, le considerazioni di Giovanni di Nikiu influenzarono Cirillo di Alessandria d’Egitto, per cui anche le prime comunità Copte cominciarono a celebrare la Natività il giorno 25 dicembre.

Liturgia

Nelle Chiese orientali

Nelle Chiese cristiane ortodosse (dove è seguito il calendario giuliano), il 7 gennaio si celebra la Nascita di Gesù, a causa di una differenza di tredici giorni fra calendario gregoriano, in uso in occidente dal 1582, e il calendario giuliano precedente, ancora in uso in certe chiese ortodosse. Di conseguenza l’Epifania è celebrata il 19 gennaio.

Nella Chiesa latina

Nella forma ordinaria del rito romano, successiva alla riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, l’Epifania è parte del tempo di Natale, cade di norma il 6 gennaio e ha grado di solennità, come lo stesso Natale e il 1º gennaio, giorno di Maria Santissima Madre di Dio. Nei paesi in cui l’Epifania non è festa di precetto, essa si celebra nella domenica che cade tra il 2 e l’8 gennaio.

Nella forma straordinaria del rito romano l’Epifania dà inizio al Tempo d’Epifania, un periodo del calendario liturgico della durata di otto giorni, tuttora presente nella chiesa anglicana e in diverse chiese protestanti. Esso consiste nelle seguenti domeniche e festività:

  • 6 gennaio: Epifania del Signore: Ecce, advenit dominator Dominus
  • I domenica dopo l’Epifania: festa della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe: Exsultat gaudio pater Iusti
  • 13 gennaio: commemorazione del Battesimo di nostro Signore Gesù Cristo: Ecce, advenit dominator Dominus

Aspetti folcloristici e culturali dell’Epifania

Nelle varie culture la celebrazione dell’Epifania si accompagna a simboli e tradizioni diverse di derivazione molto antiche (culti solari) frammiste a contaminazioni più recenti come:

  • la stella di Betlemme che guida i magi, riproposizione artistica di Giotto nell’affresco della Cappella degli Scrovegni della stella citata nel Vangelo secondo Matteo al capitolo 2;
  • l’accensione di fuochi augurali (culti solari);
  • lo scambio di doni come quelli associati in Italia dalla Befana;
    le feste popolari;
  • la tradizione dei regali ai bambini e alle bambine (nella calza dove possibile messa al camino), soprattutto nei paesi di tradizione cattolica. In Italia, i doni sono portati dalla Befana (personificata da una vecchia brutta ma buona, legata secondo la tradizione all’adorazione dei magi). In Spagna e altre nazioni, i regali sono portati dai Re Magi;
  • l’uso, nella maggior parte dell’Europa, di preparare un dolce al forno con dentro la figurina di uno dei magi: spesso si nasconde la figurina e la persona cui capiterà il re, diventerà il re della giornata con particolari privilegi e obblighi (Galette des rois, Roscón de Reyes);
  • la tradizione nei paesi dell’Europa Orientale di ripescare una croce di legno in acqua gettata da un pope.

L’Epifania come festività civile

Non in tutti i paesi con una maggioranza della popolazione di religione cristiana, il 6 gennaio è riconosciuto come festività anche agli effetti civili. Oltre che in Italia (salvo che nel periodo 1978-1985)[6], lo è in Austria, Croazia, Finlandia, in alcuni Länder della Germania, in Grecia, in Slovacchia, in Spagna, in Svezia, in alcuni cantoni della Svizzera, nella Repubblica Dominicana, in Polonia e nel territorio americano di Porto Rico. Nel Regno Unito è festa religiosa e in Inghilterra e Galles e Irlanda del Nord e anche civile ma non di vacanza dal lavoro nonostante sia inglobata nel Tempo di Natale e nella chiusura delle scuole

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