Cronaca

Detenuto di Sarno suicida in carcere, emergono responsabilità civili dal processo penale

Emergono responsabilità sul piano civile per il caso del detenuto di Sarno suicida in carcere, con le motivazioni della doppia assoluzione per un medico e una guardia

Emergono responsabilità sul piano civile per il caso del detenuto di Sarno suicida in carcere, con le motivazioni della doppia assoluzione per un medico e una guardia penitenziaria ad aprire errori di valutazione.

Sarno, detenuto suicida in carcere: emergono responsabilità

Come scrive Salerno Today, i due imputati  in servizio nel carcere di Secondigliano, un medico e una guardia penitenziaria erano stati assolti dall’accusa di omicidio colposo per la morte dell’uomo, suicida in cella il 19 giugno del 2013.

In fatti

L’uomo morì nell’ospedale psichiatrico giudiziario dov’era ricoverato, dopo una precedente permanenza nella casa di cura Villa Chiarugi a Nocera Inferiore e prima ancora presso l’ospedale psichiatrico di Aversa, con numerose segnalazioni per eventi critici, come  aggressioni, danneggiamenti, resistenza e ferimenti, con documentati atti di autolesionismo.

L’attuale assoluzione, pur escludendo responsabilità per i due imputati, con il rispetto riscontrato di protocolli e consegne nel corso della vicenda nell’ambito degli interventi in fase di emergenza, al momento della scoperta del suicidio, con tentativi di rianimazione, apre un nuovo aspetto sulla responsabilità civile riguardo il trattamento del paziente-detenuto.

 

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