Politica

Sbarco migranti a Salerno, Scala (SI): «I morti finiranno nell’indifferenza»

La lettera di Tonino Scala, coordinatore regionale Campania di Sinistra Italiana, in merito allo sbarco dei migranti avvenuto nei giorni scorsi a Salerno.

«Ha ragione il Prefetto di Salerno nel definire la morte delle 26 donne sbarcate senza vita nella giornata di ieri a Salerno una tragedia dell’Umanità . Una tragedia infinita che si associa ai tanti morti in mare che fanno rumore solo il giorno del ritrovamento per poi lasciare la vicenda delle migrazioni nel limbo più totale dell’indifferenza “dell’aiutiamoli a casa loro”.   Chi pensa, come il Ministro Minniti del Governo Gentiloni, che bloccando gli sbarchi attraverso il “risarcimento” della guardia costiera libica, la cui affidabilità è stata messa in discussione dalle stesse Nazioni Unite,  si possa risolvere il problema è in malafede.

 Bloccata una tratta se ne apre un’altra perché la tracimazione epocale dei disperati del sud del mondo immerso in miseria, carestie e guerre non la  frena più nessuno. Ieri a Salerno sono sbarcati in 357 e a Reggio Calabria 746 , dopo che i loro barconi erano affondati e 34  donne hanno pagato il prezzo della loro debolezza fisica con la vita; a Vibo Marina due giorni fa erano 600; a Smilara, sempre in Calabria,   erano 44 e tre giorni fa 379 a Crotone,  senza contare chi non ce l’ha fatta a compiere la traversata ed è sprofondato nell’oblio delle Mediterraneo.

Una vicenda politica e umanitaria che l’Europa sta sottovalutando e affrontando in modo disumano e inefficiente favorendo lo sfruttamento e il perpetuarsi di una catastrofe umanitaria senza eguali.  E le politiche del governo italiano, ben supportato dalla destra e dal silenzio del M5Stelle per meschini calcoli elettorali, non fanno che rincorrere questa logica inseguendo la pancia e i voti del’Italia egoista e razzista.  

La stessa miserevole campagna orchestrata per eliminare le Organizzazioni non Governative dalla loro vitale funzione di solidarietà , che ha voluto cinicamente vedere in loro le responsabilità del problema immigratorio, preferendo la vergognosa soluzione dei lager di contenimento dei nuovi ras libici,  ci dimostra in tutta la sua crudezza il fallimento di queste politiche e la necessità di individuare nuove e più credibili soluzioni che mettano, comunque, al centro la salvezza delle vite umane dei migranti e una più solidale concertazione europea oltre i ferrei protocolli burocratici di Bruxelles.

Ascoltare la paura genera tragedie, la politica le istituzioni dovrebbero affrontare in modo più globale e con meno ansia da campagna elettorale una questione epocale che riguarda il mondo moderno. Mi auguro che almeno oggi i cinque  minuti di odio che attraversano il nostro io nei confronti degli ultimi possa lasciare spazio non solo al silenzio ma alla riflessione: l’occidente  non può voltare le spalle  su questioni di questa portata:  restiamo umani.

Dov’è finita la civiltà cristiana,  dei lumi e dello solidarietà  sociale della nostra vecchia Europa che sta sprofondando insieme ai poveri migranti nel mare della nullità e dell’opportunismo?». 

 

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