Cronaca

Scafati: botta e risposta tra De Luca e il segretario dem Martina

SCAFATI. Maurizio Martina apre a Vincenzo De Luca ma gli chiede di fare gioco di squadra per far rinascere il Pd. Il segretario nazionale dei dem replica così al governatore dal palco della Festa de L’Unità di Scafati, lo stesso da dove giovedì sera aveva ricevuto le nuove stoccate.

Botta e risposta tra De Luca e il segretario dem Martina

«Ognuno di noi deve fare un lavoro all’interno del Pd e farlo anche bene – afferma Martina – Ripartiamo dai cittadini e ognuno faccia la propria parte. Io vado ovunque: a Taranto, a Genova e anche a Scafati. Parto dai problemi dei cittadini che sono legati a periferie, scuole e legalità».

La sicurezza

Immancabile il tema sicurezza: «Non è vero che non ne parliamo – dice – È giusto che si rifletta sulla sicurezza nei quartieri popolari, ma si sono fatti dei passi in avanti. Ha ragione De Luca che serve un salto di qualità su questo punto di vista ed essere così alternativi a chi specula con la propaganda come Salvini. Un segretario nazionale non mette la faccia solo dove ci sono le cose facili, deve metterla soprattutto dove le sfide sono più impegnative. So delle battaglie fatte a Scafati. A tutti dico di andare avanti a testa alta».

Sul Decreto Dignità

Il discorso di Martina riscuote consensi anche sul fronte di quel Sud dimenticato nel “Decreto Dignità”: «Quanta differenza c’è tra la propaganda raccontata prima del 4 marzo e il nulla di questi 100 giorni per la Campania e tutto il Mezzogiorno. I cittadini sono stati traditi. Noi del Pd ci siamo e siamo quelli che continueranno ad avere un pensiero solo, un approccio solo. Dobbiamo migliorare, cambiare. Ma siamo fedeli a principi e valori che sono scolpiti nel nostro Dna: solidarietà, giustizia sociale, equità, lavoro e casa. Questioni fondamentali che dobbiamo tornare a mettere al centro del nostro impegno ».

I vaccini

Poi l’affondo verso M5S e Lega sui vaccini: «Non è possibile che sulla pelle dei bambini si crei un caos del genere. Oggi le famiglie non sanno cosa fare. È una vergogna».

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