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Scafati, fondi per le politiche sociali: all’Ambito 600.000,00 euro in più

SCAFATI. Il Piano di zona Ambito S1- Comune capofila Scafati, ha avviato le attività per la programmazione e l’aggiornamento della terza annualità dei Piani di zona triennali in applicazione del II PSR 2013-2015.

La Regione ha assegnato in favore dell’Ambito S1, per l’anno 2015, una somma totale di 3 milioni di euro, circa 600.000,00 euro in più rispetto all’anno 2014, ripartito sulla base della popolazione residente (85%) e la superficie territoriale (15%), e precisamente:

Fondo Nazionale Politiche Sociali: € 1.072.722.18

Fondo Regionale: € 1.203.032,73

Fondo Non Autosufficienza: € 722.294,22

Da tale riparto l’Ambito S1 risulta essere quello che ha ricevuto più risorse rispetto a tutti gli altri ambiti della Regione Campania.

L’Ambito S1 ha già avviato le attività per la concertazione promuovendo una modalità permanente e strutturata come momento di reale confronto e programmazione partecipata con tutti i soggetti coinvolti (Terzo settore, associazioni di categoria, ecc.).

Il sindaco di Scafati – Comune capofila, Pasquale Aliberti: “L’Ambito S1 nel riparto della nuova triennalità dei fondi per il sociale ha ottenuto, rispetto al 2014, 600.000,00 euro in più che saranno utili per erogare ancora più servizi. Scafati, nello specifico è tra i Comuni italiani che spende di più per le politiche sociali: circa 23 euro pro capite di fondi di bilancio a cui vanno aggiunti ulteriori 4 euro di fondi PAC e con questa nuova ripartizione addirittura potremmo arrivare a circa 30 euro pro capite”. 

La Coordinatrice dell’Ufficio di Piano Ambito S1, Maddalena Di Somma:Le risorse saranno prioritariamente utilizzate per i servizi rivolti agli anziani, seguendo tre linee di azione: prestazioni domiciliari, assegni di cura e ricoveri temporanei, tesi a diversificare la tipologia di interventi utili ad un potenziamento dell’assistenza domiciliare, ai minori attraverso la realizzazione di Centri polifunzionali e ludoteche per la prima infanzia, e ai disabili, onde non pregiudicare l’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e i diritti dei cittadini più fragili che necessitano di assistenza sociale e socio-sanitaria”. 

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