Cronaca

Scafati, il calvario di Raiola: arrestato per due chili di "mozzarelle"

SCAFATI. Stando a quanto riporta il quotidiano “La Città”, il 34enne scafatese Francesco Raiola, ex militare dell’Esercito è sotto l’occhio vigile di un’interrogazione parlamentare, in quanto è stato vittima di un arresto, di un processo durato ben 4 anni e di arresti domiciliari per colpa di alcune intercettazioni “criptiche” che aveva rilasciato in un’intervista al “Giornale.it”: «Io parlavo di mozzarelle, due chili, ma loro si erano convinti che si trattasse di una partita di stupefacenti. E quando con un collega discutevo della tv con l’ingresso Mediaset per vedere le partite, non utilizzavo un linguaggio criptato come loro pensavano, ma effettivamente di un apparecchio da comprare in un centro commerciale». Le mozzarelle gli costarono ben 4 giorni di isolamento, ventuno in cella a Santa Maria Capua Vetere, più cinque mesi ai domiciliari e la fine della carriera in divisa.

Insieme a 72 presunti spacciatori, fu inserito nell’operazione “Alieno” e fu arrestato insieme ai fratelli Terrestre di Scafati e altre persone della provincia e del napoletano. Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Nocera Inferiore, lo ha prosciolto da ogni accusa legata al traffico delle sostanze stupefacenti. Tuttavia, era troppo tardi per recuperare una vita così tanto compromessa. Dall’Area popolare, il senatore Esposito, ha avuto modo di presentare un’interrogazione parlamentare indirizzata al Premier Matteo Renzi e ai ministri di giustizia e difesa, sul caso Raiola: «un trentaquattrenne militare che a causa di un’inchiesta della procura di Torre Annunziata ha perduto per decaduti diritti morali il suo posto nell’Esercito italiano. Francesco Raiola – tuona Esposito – aveva all’attivo tre missioni, due in Kosovo e una in Afghanistan, era un militare modello e soprattutto con la fedina penale immacolata. A causa dello stress accumulato, a Raiola, che è sposato e ha due figli, è stato anche diagnosticato un melanoma maligno». E infine conclude: «L’indennizzo al signor Raiola disposto dal Tribunale di Nocera Inferiore per l’errore giudiziario commesso a suo carico, e pari a 41.000 euro, non può rappresentare in alcun modo un equo ristoro per i richiamati danni morali, fisici e professionali che ha subito in questi anni».

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