Cronaca

Scafati, omicidio Faucitano: chiesto il processo per killer e mandanti

Svolta nel caso legato all’omicidio di Armando Fauciano, il pm della Dda ha chiesto il processo per i killer e i mandanti del delitto. Ecco tutti i nomi dei deputati.

Chiesto il processo per gli imputanti dell’omicidio Faucitano

Aveva contratto un debito per l’acquisto della droga pari a 700 euro. Le forniture non pagate e la punizione da mettere in atto per uno che era divenuto un confidente delle forze dell’ordine sono alla base dell’esecuzione di Armando Faucitano, avvenuta il 26 aprile del 2015 in piazza Falcone e Borsellino.

L’uomo fu trucidato con tredici colpi di arma da fuoco (ne furono esplosi molti di più). Per la morte di Armando Faucitano, il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Giancarlo Russo, ha chiesto al pubblico ministero Pietro Indinnimeo il rinvio a giudizio per:

  • Marcello Adini 38 anni,
  • Carmine Alfano 35 anni,
  • Vincenzo Alfano, 28 anni,
  • Giovanni Barbato Crocetta 26 anni,
  • Gaetano Esposito 38 anni,
  • Antonio Matrone 39 anni,
  • Vincenzo Pisacane 42 anni,
  • Pasquale Rizzo 42 anni,
  • Alberto Panico 42 anni collaboratore di giustizia.

Tutti il prossimo 30 settembre compariranno dinanzi al Gip Indinnimeo presso l’aula bunker del carcere di Salerno. In tale data sarà celebrata sia l’udienza stralcio che l’udienza preliminare.

Tutti rischiano il processo. Secondo l’impianto accusatorio ad uccidere Faucitano furono Carmine Alfano Alias Bim bum bam (considerato sia il mandante che l’esecutore) e Marcello Adini. Mentre Pasquale Rizzo ebbe il compito di accompagnare la vittima sul luogo dell’agguato.

A recuperare invece i due killer sarebbe stato Vincenzo Alfano (fratello di Carmine). Questi recuperò i sicari a bordo di un auto mentre abbandonarono il ciclomotore con il quaderno arrivati sul luogo dell’omicidio. Alfano e Adini uccisero Faucitano con tredici colpi di pistola calibro 9 ed un revolver.

Alla base dell’omicidio vi era un debito non pagato ad Alfano per delle forniture di stupefacente. L’esecuzione era anche una punizione per Faucitano considerato un confidente delle forze dell’Ordine oltre ad essere un forte segnale di assoggettamento intimidatorio ed omertoso alle consorterie criminali operanti sul territorio oltre che all’intera cittadinanza.

Un modo per accrescere la propria aura delinquenziale acquisendo così una maggiore valenza criminale sul territorio di Scafati. Gli autori dell’omicidio furono individuati ed arrestati grazie alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Alfonso Loreto, Andrea “Dario” Spinelli e Massimo Fattorusso. A volere la morte di Faucitano furono i vertici dei clan Matrone di Scafati e Aquino-Annunziata di Boscoreale.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio