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Scafati, un nuovo piano contro il femminicidio

SCAFATI. Sostegno economico alle donne che denunciano, la creazione centri di ascolto che sostengano le vittime di abusi e violenze e un iter processuale rapido. Questa la strategia contro il femminicidio, lo stalking e la violenza contro le donne illustrata questa mattina dal Generale Luciano Garofano. L’ex comandante del Ris di Parma è giunto presso la biblioteca Francesco Morlicchio” per incontrare gli studenti e per presentare il libro “I labirinti del male. Femminicidio, stalking e violenza sulle donne: che cosa sono, come difendersi”. Il testo, scritto da Rossella Diaz e Luciano Garofano, con prefazione della giornalista Barbara Palombelli, è un’approfondita indagine nell’universo della violenza contro le donne e un invito a denunciare, per reagire a questo scempio.
«Credo sia nostro dovere non limitarci passivamente a osservare i dati, ma partire dai dati per capire come ridurre il fenomeno -ha esordito Garofano– per questo motivo non possiamo non guardare ai giovani. Oggi, siamo qui pe testimoniare che dobbiamo puntare sulla prevenzione, sull’ educazione in famiglia come a scuola. E’ necessario parlare e cercare di instaurare un dialogo che non inizi nell’età adolescenziale, ma molto prima. I ragazzi devono trovare nei genitori e nei docenti delle guide”. Il Generale Garofano ha anche invitato le ragazze a non trascurare alcuni segnali che possono essere indicativi di una relazione che rischia di sfociare in un rapporto violento. “Anzitutto non bisogna trascurare i precedenti violenti –ha affermato Garofano-. Le ragazze devono cercare di capire se il ragazzo ha manifestato già precedenti aggressivi. Bisogna fare attenzione all’escalation, alla progressione nella violenza che può essere prima verbale per poi sfociare in quella fisica e alla gelosia patologica. Per non parlare, poi dell’uso stupefacenti e di alcol e dell’attitudine a preferire spettacoli aggressivi. L’amore e la passione non devono giustificare questi atteggiamenti».
L’ex comandante del Ris di Parma ha anche sottolineato che non esiste una ricetta per debellare il fenomeno. «Non ci sono ricette chi le detta evidentemente lo fa senza cognizione di causa – ha concluso- Per arginare questi fenomeni bisogna risolvere il problema dell’isolamento, istituire centri di ascolto che possano sostenere le donne, ascoltarle e aiutarle, bisogna denunciare ma è necessario anche garantire un sostegno economico alle donne che decidono di denunciare e garantire un iter procedimentale che sia il più veloce possibile, perché più tempo passa e più le donne sono esposte al ricatto».

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