Cronaca

Scafati, scioglimento vicino: le ombre del clan sulla coppia Aliberti-Paolino

SCAFATI. Lo scioglimento del Comune scafatese a causa di infiltrazioni mafiose è ormai al varco. Alcuni aspettano questo verdetto come la campanella scolastica, altri invece sono ormai rassegnati. La commissione guidata da viceprefetto Vincenzo Amendola, manca ormai da tempo alle soglie delle stanze del palazzo Meyer, sintomo di una proroga chiesta il 22 giugno scorso che serve ora a mettere il punto sulla relazione che verrà consegnata a momenti dal prefetto e dal ministro dell’Interno.

Undici avvisi di garanzia per scambio voto politico-mafioso, corruzione e associazione per delinquere, coinvolgono ormai l’intero Comune scafatese. A partire dal sindaco Aliberti , passando per la segretaria generale dell’Ente, Immacolata Di Saia, il consigliere comunale Roberto Barchiesi, lo staffista del sindaco, Giovanni Cozzolino, per finire al componente del consiglio di amministrazione dell’Acse (Azienda comunale servizi esterni), Ciro Petrucci, tutti sono implicati in questa vicenda.

Oltre alla pubblica amministrazione, l’indagine coinvolge anche i familiari del primo cittadino, il fratello Nello Maurizio Aliberti, ma anche la moglie del sindaco, Monica Paolino, consigliere regionale. La coppia Alberti-Paolino avrebbe avuto dunque supporter d’eccezione come gli esponenti del clan Loreto-Ridosso. A dirlo è stato Alfonso Loreto, pentito che nelle sue dichiarazioni coinvolge anche Anna Ridosso, sorella di Romolo (presunto capoclan) e Andrea Ridosso.

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