Cronaca

Scafati, cumuli di spazzatura per le strade: «Nulla è cambiato dopo la denuncia»

SCAFATI. Cumuli di spazzatura invadono centro e periferia. Raviotta: «La situazione è drammatica. Nonostante le nostre denunce pubbliche nulla è cambiato. Siamo in emergenza sanitaria».

Scafati, cumuli di spazzatura per le strade: «Nulla è cambiato dopo la denuncia»

Scafati resta sommersa dai rifiuti. Sono trascorsi circa 20 giorni dal grido dall’allarme lanciato dal Comitato per la Tutela del Cittadino ma nulla è cambiato anzi, la situazione è peggiorata. E ad aggravare il tutto si ci è messa anche l’Acse che, nelle scorse ore, ha comunicato che a seguito di un’ordinanza commissariale vige il “divieto assoluto di conferire la frazione secca indifferenziata”. Ad oggi i sacchetti dell’immondizia sembrano diventati i nuovi padroni della città.

Per le strade del centro e della periferia di Scafati l’aria ormai è diventata irrespirabile. Sui marciapiedi c’è spazzatura di ogni genere: dall’umido all’indifferenziato; dai rifiuti ingombranti alla plastica; senza contare la presenza di ratti ed insetti vari.

Colpa dell’impianto Stir di Battipaglia

La causa della mancata raccolta dei rifiuti è dovuta ancora al rallentamento del conferimento presso l’impianto Stir di Battipaglia. Il sito di stoccaggio ormai è al collasso e l’Acse, l’azienda si occupa della gestione dei rifiuti sul territorio cittadino, sembra tergiversare nel trovare una soluzione al problema.

E Michele Raviotta, leader del Cotucit, sollecitato dai cittadini ormai sull’orlo di una crisi di nervi, è intervenuto a difesa della salute pubblica: «Denunciamo ancora una volta la mancata raccolta dei rifiuti e i disagi dei cittadini – sottolinea Raviotta-. Gli abitanti di diverse zone del territorio scafatese hanno chiesto l’intervento del Cotucit e noi siamo scesi in campo a difesa dei loro diritti.

Battendo palmo a palmo l’intera città abbiamo notato cumuli di rifiuti riversi sulle strade. Durante il nostro “tou” siamo stati avvicinati da diversi cittadini che hanno lamentato l’assenza della politica e delle istituzioni. E non possiamo rimanere sordi alle loro richieste.

In virtù di questo il nostro appello in primis è diretto all’Asl per verificare il rischio sanitario in danno alle persone e all’ambiente. Più volte abbiamo chiamato in causa l’intervento dell’azienda sanitaria locale, ma non abbiamo avuto risposta. Inoltre, alla triade commissariale che gestisce il Comune di Scafati, chiediamo di apprestarsi a trovare una soluzione al problema della spazzatura che sta invadendo le strade, magari smistando i rifiuti verso un sito di stoccaggio alternativo».

L’obiettivo del Cotucit

L’obiettivo del Cotucit, dunque, resta la tutela dei diritti dei cittadini. In questo senso Michele Raviotta, ex consigliere comunale durante l’ultima amministrazione Aliberti, chiederà – nel caso in cui l’emergenza rifiuti non si risolva in tempi brevi -, l’applicazione dell’art. 26 del regolamento dell’imposta unica comunale.

Tale articolo prevede la riduzione della tassa sui rifiuti per “livelli inferiori di prestazione del servizio”. La tassa è dovuta, sia per la parte fissa sia per quella variabile, nella misura del 20 per cento della tariffa in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o di pericolo di danno alle persone o all’ambiente.

La riduzione si applica limitatamente al periodo dell’anno per il quale è stato accertato il verificarsi delle situazioni ivi descritte. «I disservizi dell’Acse non giustificano l’importo della tassa sui rifiuti applicata sul territorio scafatese – tuona il leader del Cotucit-. Non tolleriamo che questa situazione vada avanti.

Qualora dovesse perdurare lo stato di degrado chiederemo, tramite il nostro ufficio legale, l’applicazione dell’art. 26 Iuc che prevede – in caso di mancata raccolta dei rifiuti- l’abbattimento della Tari dell’80 per cento».

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