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Scafati, tagli al Consorzio delle farmacie

SCAFATI. Si è tenuta questa mattina l’assemblea dei soci del Consorzio delle farmacie (Scafati, Capaccio, Cava de’Tirreni, Eboli, Salerno e Baronissi). Nel corso dell’incontro il vice sindaco, Giancarlo Fele in rappresentanza del Comune di Scafati ha proposto, come già annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Pasquale Aliberti, un ridimensionamento delle indennità di carica di tutti i componenti del C.d.a. e degli organi di controllo del Consorzio.

Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti: «Nell’assemblea di oggi per la prima volta Scafati ha potuto dettare la linea in virtù di una chiara maggioranza di quote acquisite. Per questo ci siamo assunti il peso e la responsabilità di chiedere un feroce ridimensionamento dei compensi del C.d.a, per dare il segnale di una nuova gestione che guardi agli interessi complessivi della comunità. Peccato che la proposta di ridimensionamento dei compensi non sia stata accolta da tutti e soprattutto da chi in questi anni ha vissuto lo stesso con la legge del potere e non del servizio».

Il vice sindaco, Giancarlo Fele: «In un periodo in cui lo stesso Consorzio ha chiesto ai dipendenti uno sforzo imponendo alcuni tagli, abbiamo proposto che questa modifica fosse immediata e che quindi riguardasse anche il C.d.a. in carica (fino al 20 gennaio 2015). A seguito di una discussione i Comuni di Cava de’Tirreni e Salerno non hanno ritenuto di dover approvare tale modifica in maniera immediata ma di adeguarsi solo ai tagli del 20% imposti dalla legge per i compensi del 2015. Inutile dire che sarebbe stato un gesto nobile da parte di tutti ma, a differenza nostra e del Comune di Capaccio hanno votato contro la riduzione drastica da noi proposta preferendo limitarsi alla percentuale dettata dalla spending review.
Durante la seduta di questa mattina è stato anche approvato il bilancio, allineato rispetto anche alle riserve di magazzino. Sarebbe inoltre opportuno prioritariamente impegnarsi nel recupero delle somme dovute dai Comuni, sia da quelli che hanno recesso la convenzione, sia da quelli consorziati che non hanno versato le somme nonostante le innumerevoli promesse».

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