Cronaca

Scambio elettorale politico-mafioso, il blitz: nomi e dettagli

I Carabinieri del R.O.S.. in collaborazione con quelli del Contando Provinciale di Salerno, con l’ausilio di unità cinofile, su delega di questa Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione ad una articolata operazione di Polizia Giudiziaria procedendo a notificare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 uomini ritenuti a vario titolo, responsabili dei reati di associazione a delinquere di stampo camorristico (an. 416 bis c.p.), scambio elettorale politico —mafioso (416 ter c.p.), corruzione elettorale, estorsione, violenza privata.

Sono state altresì eseguite numerose perquisizioni e sequestri nei confronti di altri 20 indagati denunciati in stato di libertà. I provvedimenti cautelari personali, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno, scaturiscono da una complessa attività investigativa coordinata da questa D.D.A. e condotta dal R.O.S. dei Carabinieri.

Le attività costituiscono la naturale prosecuzione di una precedente fase investigativa, convenzionalmente denominata “Un’altra storia”, culminata al principio dello scorso dicembre 2016 con l’esecuzione a Nocera Inferiore, di un provvedimento custodia cautelare nei confronti dei componenti di tre distinti gruppi criminali armati operanti in quel territorio e dediti alla commissione di una pluralità di delitti. Tra questi, il gruppo capeggiato dai fratelli CUOMO, Michele e Luigi.

Ebbene, le acquisizioni investigative successive all’esecuzione di tale provvedimento cautelare personale, hanno messo in evidenza la figura di PIGNATARO Antonio, storico affiliato alla N.C.O. di Raffaele CUTOLO, transitato poi nel cartello criminale denominato “NUOVA FAMIGLIA”, nei primi anni ’90, in seno al quale, a Nocera Inferiore, raggiunse il livello di massimo vertice.

Il suddetto, condannato a lunga pena detentiva per reati di omicidio volontario aggravato, associazione per delinquere di stampo camorristico ed altri gravi reati, è altresì noto per essere stato condannato con sentenza irrevocabile per l’omicidio della dodicenne Simonetta Lamberti, figlia dell’allora Procuratore della Repubblica di Sala Consilina, dr. Alfonso Lamberti, delitto avvenuto nel 1982 a Cava de’ Tirreni.

Nell’anno 2015, al PIGNATARO veniva concesso di espiare la pena in regime di detenzione domiciliare per gravi motivi di salute. Le indagini svolte hanno evidenziato che il suddetto pericoloso pregiudicato, tornato a Nocera Inferiore, si era nuovamente imposto quale referente criminale sul territorio, riprendendo il ruolo egemone e direttivo che aveva ricoperto negli anni ’90, al momento del suo arresto.

Attraverso le indagini è stato possibile documentare che il PIGNATARO, avvalendosi di EBOLI Ciro (cognato di Luigi CUOMO), nonché di SARNO Luigi e di altri sodali, era dedito:

  • a rivendicare e promuovere sul territorio, attraverso atteggiamenti camorristici, il proprio carisma criminale;
  • a rivendicare la propria egemonia territoriale anche nei confronti di omologhe consorterie operanti nei comuni limitrofi, come dimostrato in occasione della spedizione organizzata ad Angri finalizzata a far desistere un creditore dal riscuotere la somma di denaro che gli doveva essere corrisposta da un conoscente dello stesso PIGNATARO;
  • ad assicurarsi solidi rapporti di natura politica nell’amministrazione pubblica di Nocera Inferiore, al fine di garantirsi tornaconti personali per sé ed i sodali.

In tale contesto, particolare rilevanza assumeva l’accordo di scambio di voti politico-mafioso concluso tra PIGNATARO Antonio ed i suoi sodali con il consigliere comunale, in carica fino al giugno 2017, BIANCO Carlo, eletto all’epoca nella lista “RIFORMISTI“, facente parte della maggioranza amministrativa di Nocera Inferiore, retta, all’epoca, dal sindaco Manlio TORQUATO.

Lo scambio elettorale politico mafioso è stato così ricostruito:

Bianco Carlo, candidato al consiglio comunale di Nocera Inferiore in occasione delle elezioni amministrative dell’11.6.2017, accettava da Pignataro Antonio la promessa di procurargli voti mediante avvalimento della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, promanante dal carisma criminale di quest’ultimo, dalla sua storica appartenenza alla NCO Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, alla sua riconosciuta fama di pluriomicida, al suo attuale ruolo di capo della associazione di stampo camorristico, in cambio della erogazione della utilità, rappresentata dal cambio di destinazione urbanistica di un fondo ubicato nelle vicinanze delle proprietà della diocesi di Nocera Inferiore, sul quale doveva essere realizzato un edificio da destinare a mensa Caritas.

Rispetto alla cui edificazione si registrava un diretto interessamento e coinvolgimento dello stesso Pignataro, di Eboli Ciro, di Cesarano Antonio, questi ultimi con lo specifico compito di fungere da tramite fra il summenzionato consigliere comunale ed il capo del sodalizio criminoso, ristretto agli arresti domiciliari in espiazione pena per ragioni di salute, dovendo evidenziare che, in conseguenza delle dirette sollecitazioni di Bianco Carlo, in data 16.5.2017 la Giunta Comunale di Nocera Inferiore adottava l’atto di indirizzo ai funzionari comunali propedeutico alla variante al Puc, coinvolgente il terreno sopra indicato.

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