Cronaca

Scandalo al Ruggi, chirurghi incastrati dalle intercettazioni. E intanto si insedia la commissione

SALERNO. «È da due anni a questa parte che quello là per ogni intervento si prende soldi, lo sanno tutti». “Quello” –stando a quanto riporta il quotidiano La Città– è il primario di Neurochirugria Luciano Brigante, e a parlare sono due medici che i carabinieri hanno convocato in caserma per acquisire informazioni e di cui intercettano la conversazione in sala d’aspetto.

Ma ci sono tanti altri dialoghi registrati da medici ed infermieri del reparto, che ricostruirebbero lo scandalo che ha coinvolto in questi giorno l’Azienda Ospedaliera “Ruggi d’Aragona” circa un presunto giro di mazzette. «Qua nessuno parla e nessuno fa denuncia, così diventiamo tutti complici» lamentava un medico in reparto prima che la notizia di reato giungesse ai carabinieri e il sostituto procuratore Carmine Olivieri aprisse un’inchiesta sfociata martedì in tre arresti ai domiciliari per concussione, una sospensione della professione e vari indagati.

Luciano Brigante, Gaetano Liberti e Takanori Fukushima. Secondo gli inquirenti, quest’ultimo è l’elemento più pericoloso del sistema. Nonostante ciò, il gip ha ritenuto che l’arresto del nipponico non fosse necessario, sia per la difficoltà d’esecuzione (Fukushima è negli Stati Uniti), sia perché non avrebbero potuto contare sull’apporti del Liberti e del Brigante.

Insieme, i tre, volevano fondare una clinica privata dove avrebbe operato Takanori, attraendo -grazie alla sua notorietà- molti pazienti facoltosi. Anche questo progetto è stato ricostruito da una conversazione tra due medici del reparto, messa a disposizione degli inquirenti. I carabinieri, tramite le registrazioni, hanno ricostruito nove episodi di concussione con versamenti che arrivavano fino a 20mila euro.

Intanto l’azienda sta prendendo le prime contromisure. Al Ruggi si è insediata la commissione per le liste d’attesa. La presidenza è stata affidata al magistrato Alfredo Greco che assicura: «Ci occuperemo delle problematiche relative alle liste d’attesa, che sono vastissime e con un lungo iter e intersecazioni varie»

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