Cronaca

Scandalo al "Ruggi d'Aragona", coinvolti anche alcuni infermieri

SALERNO. La vicenda legata al noto ospedale “Ruggi d’Aragona” sul giro di mazzette e di liste d’attesa modificate che ha portato ai domiciliari il neurochirurgo Takanori Fukoshima, il suo allievo Gaetano Liberti, il primario di neurochirurgia Luciano Brigante e alla sospensione dell’esercizio pubblico del (Direttore del Dipartimento di Neuroscenza dell’Azienda Ospedaliera di Salerno) Renato Saponiero, sembra presentare ulteriori risvolti scontanti.

Tre o quattro persone (nella specifica infermieri) sembrano esser pesantemente coinvolte nell’irrefrenabile e devastante ciclone che sta tiranneggiando all’interno dell’ospedale, infatti, alcuni denunciano un sistema di omertà che roteava attorno alle tre figure incriminate e i più tenaci puntano addirittura il dito su delle infermiere che (complici di Luciano Brigante) forzavano le liste d’attesa.

C’è una infermiera in particolare, il cui caso è citato nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Elisabetta Boccassini, la quale avrebbe nascosto dei posti letto per fare una cortesia al primario. E questa stessa infermiera, che non risulta però indagata, lo avrebbe fatto anche per un altro primario il quale le aveva promesso che, appena poteva, «l’avrebbe fatta diventare caposala».

A gestire le sale operatorie era proprio la caposala ora ai domiciliari: Anna Rita Iannicelli. Era lei, stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri, a compilare le liste d’attesa del reparto e, in almeno un caso accertato, presente anche quando Brigante ha prospettato l’ipotesi di un intervento a pagamento.

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