Cronaca

Scandalo al Ruggi: ecco come agivano gli assenteisti

SALERNO. Al Ruggi vi erano diverse tipologie di assenteisti: chi tardava di qualche minuto (giusto per trovare parcheggio), chi lo faceva per un quarto d’ora (per fare colazione al bar) e chi, invece, timbrava per allontanarsi anche diverse ore.

«Non è bello essere definito assenteista al pari di operatori sanitari che realmente non si vedevano nei reparti, solo per aver commesso la leggerezza di affidare il mio cartellino ai colleghi mentre aspettavo che si liberasse un posto auto». Antonio (nome di fantasia) è uno dei lavoratori del Ruggi finito nel mirino della Procura. «Lo sapevano in tanti. C’erano persone che marcavano il badge, restavano dieci minuti nei corridoi tanto per farsi vedere, poi si allontanavano per ore, confidando nel fatto che nessuno controllava e che c’era comunque qualcun altro pronto a nasconderli con una scusa. Dove andavano per così tante ore? Non so se a fare la spesa, dal parrucchiere, dall’amante o a prendere il sole. Spetta alla Procura scoprirlo».

È chiaro che alcuni operatori sanitari coinvolti nell’inchiesta avevano condotte diverse all’interno di questo scenario: si va da chi ha “rubato” un tempo risicato a chi invece ha finto di essere in servizio per quasi l’intero turno lavorativo, contando sia sul fatto che nessuno avrebbe verificato, sia sull’omertà di altri colleghi pronti a coprirli con bugie, in cambio di favori: «Il meccanismo della copertura reciproca esisteva. Per pochi, perché poi in ospedale ci sono tanti operatori onesti, ma esisteva – sottolinea Rosa (nome di fantasia) – Poi ci sono tanti altri lavoratori che non hanno rispettato le regole in modo ferreo, assentandosi per pochi minuti o al massimo mezz’ora per sbrigare una commissione nelle immediate vicinanze, per poi rientrare al lavoro in tempi ragionevoli senza lasciare scoperto il turno».

Molti risparmiatori decidevano di viaggiare insieme alla volta del Ruggi: «Molti di noi che vivono nell’Agro nocerino-sarnese, ci organizzavamo così», racconta un lavoratore. Dunque, la giustificazione del parcheggio accomunerebbe molti dipendenti nullafacenti. Il clima in ospedale non è sereno, è caratterizzato da veleni e pesantissime accuse reciproche».

(Leggi anche –> http://salerno.occhionotizie.it/cronaca/scandalo-al-ruggi-nei-guai-i-furbetti-del-cartellino-i-nomi/)

(Fonte: La Città)

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