Cronaca

Schiavone jr si pente, tremano gli eccellenti a Scafati

Un pentimento eccellente potrebbe allargare l’inchiesta sul presunto “sistema Scafati”. La Procura Antimafia di Salerno guarda con molta attenzione alla decisione di collaborare da parte di Nicola Schiavone, il primogenito dell’ex capoclan dei Casalesi, Francesco “Sandokan” Schiavone.

Nei giorni scorsi, infatti, Schiavone ha scritto ai magistrati dal carcere e ha annunciato di voler vuotare il sacco e potrebbe da subito rivelare segreti sui colletti bianchi, facendo chiarezza sulle indagini portate avanti dalle Procure di Napoli e Salerno. Ha già reso le prime dichiarazioni ai sostituti procuratori napoletani Graziella Arlomede, Fabrizio Vanorio e Vincenzo Ranieri.

Ampio respiro sulle vicende casertane, ma a tenere banco potrebbe essere anche l’area salernitana. I pm Vincenzo Montemurro e Luca Masini potrebbero ascoltarlo per mettere a confronto le sue dichiarazioni con un altro pentito eccellente, quel Luigi Cassandra , ex sindaco di Trentola Ducenta, che ha fatto chiarezza sugli affari dei casalesi oltre Napoli e Caserta. Nel dicembre scorso, infatti, Cassandra ha dato ampie risposte alle domande del magistrato titolare dell’inchiesta Antimafia.

Il pentito avrebbe fornito elementi concreti, partendo dal rapporto con la Di Saia , segretaria comunale a Trentola Ducenta proprio durante la sua esperienza da sindaco. E su questo Cassandra non avrebbe dubbi: la dirigente casertana sarebbe stata diretta espressione, tramite Fortunato Zagaria , con il quale avrebbe avuto rapporti, del clan dei Casalesi. Era lei a essere interessata dalla cosca, secondo l’ex sindaco casertano, per l’aggiudicazione di gare pilotate al fine di favorire imprese direttamente riconducibili alla criminalità organizzata.

In questo contesto, Cassandra sarebbe venuto a conoscenza della figura di Pasquale Aliberti , tirata in ballo in un incontro da Michele e Fortunato Zagaria. I due boss sarebbero entrati nei particolari, definendolo un loro amico al pari della Di Saia. Con quest’ultima che, secondo il pentito, sarebbe arrivata nel Comune salernitano attraverso l’interessamento dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Ma a interessare stavolta è altro. Cassandra, infatti, nel colloquio con i magistrati della Dda di Salerno ha elencato una serie di ditte vicino agli Schiavone.

La prima è la ditta Zaccariello, vicina alla fazione di “Sandokan” proprio nel periodo in cui Nicola Schiavone era il reggente del clan. Altra azienda tirata in ballo è la “Apicella Raffaele”, sempre vicina all’ultimo pentito casertano. Infine, massima attenzione anche sull’impresa Bretto, per Cassandra ritenuta espressione di Francesco Schiavone.

Nomi su cui il figlio di “Sandokan” avrebbe già reso le prime dichiarazioni. Parole che potrebbero portare ad aprire un altro filone di inchiesta collegato a “Sarastra”.


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