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Scontro tra Asi e Comune di Battipaglia, Visconti: «nessuna conversione, siamo sempre dalla stessa parte»

BATTIPAGLIA. Scontro tra Asi e Comune di Battipaglia: nuova puntata. E questa volta i toni diventano davvero molto forti. E Visconti, presidente del Consorzio Asi Salerno, ricorda che «qualche imprenditore del pattume si è insediato con l’okay del Comune e senza il nulla osta dell’Asi»


«Nessuna conversione, siamo sempre dalla stessa parte», lo afferma Antonio Visconti, presidente del Consorzio Asi Salerno, rispondendo ad una nota stampa di pochi giorni fa della sindaca Cecilia Francese.

«Le politiche ambientali non sono una questione elitaria. Lo sviluppo sostenibile non è un’invenzione dell’ultima ora, figlia di una folgorazione sulla “via di Battipaglia” – afferma Visconti, che non ha mai nascosto le sue perplessità sull’operato politico della sindaca Francese in tema industriale – A chi straparla del Consorzio Asi, senza conoscerne – neanche superficialmente – funzioni e ragioni costitutive, faccio presente che la “conversione” alla quale si fa cenno non è altro che tener fede alle norme.


Antonio Visconti

C’è chi, infatti, troppo preso dalla continua volontà di additare i carrozzoni e i nemici, si è distratto o non ha mai avuto il tempo di leggere la Legge Regionale 19 del 2013, quella sull’assetto dei consorzi per le aree di sviluppo industriale, che al comma 2 dell’articolo 4 prevede che i consorzi Asi adottino “propri piani di assetto delle aree e dei nuclei industriali, nei quali sono indicati anche gli impianti e le infrastrutture, idonei ad assicurare la tutela dell’ambiente”.

Non ci siamo risvegliati ambientalisti; stiamo semplicemente tenendo fede alla nostra missione: da Ente Pubblico sovraordinato, che ha il compito di disciplinare e pianificare le sorti dei vari agglomerati industriali in gestione, lo facciamo anche attraverso il confronto – sereno e costruttivo – coi comitati, le associazioni e i cittadini.


Cecilia Francese

Nella Germania nazista, si pensava che una bugia ripetuta mille volte potesse diventare una verità: è la tattica adottata da chi accusa l’ASI di ogni malefatta, compresa quella di aver dato il via libera agli impianti per il trattamento dei rifiuti. Una spudorata menzogna: sono presidente del Consorzio da un anno e mezzo, e in questi diciotto mesi non abbiamo mai dato il via libera all’insediamento di un impianto di rifiuti nella zona industriale battipagliese.



Qualche mio predecessore lo ha fatto. Ed anche il Comune ha dato pareri favorevoli all’insediamento di nuove piattaforme per il trattamento dell’immondizia: c’è pure qualche impianto che ha avuto l’okay del Comune negli anni di interregno, quando la giustizia amministrativa non aveva ancora fatto definitivamente chiarezza in materia di pianificazione in zona industriale. Qualche imprenditore del pattume, in quel periodo, si è insediato con l’okay del Comune e senza il nulla osta dell’Asi.

Per quel che ci riguarda, riteniamo di avere il diritto ma soprattutto il dovere di pianificare lo sviluppo dei diversi agglomerati industriali, tra cui anche quello battipagliese, considerando le precipue vocazioni del territorio, che nel caso di specie coinvolgono in primis l’agroindustria. Lo faremo confrontandoci con la Regione, che è l’Ente competente in materia di ambiente, e col Comune di Battipaglia, se il sindaco smetterà di cercare nemici contro cui urlare: lo scontro è lo strumento di confronto di chi non ha argomenti.

«Il nostro unico obiettivo è il recupero di competitività delle aree industriali»

Il nostro unico obiettivo è il recupero di competitività delle aree industriali Salernitane. È di certo negli anni trascorsi tra il 2011 e il 2017, ove il Comune ha ritenuto di avere piena ed esclusiva competenza, non sono riscontrabili – all’occhio umano – sensibili miglioramenti nell’area industriale di Battipaglia.

Con l’amministrazione comunale vorremmo lavorare anche su questo: chi ci taccia come “carrozzone” ha sulla scrivania un bel po’ di lettere con le quali si richiedeva di programmare insieme la manutenzione dell’agglomerato.

Quelle lettere sono ancora lì, senza alcun riscontro. È la pianificazione che ci sta a cuore, quella pianificazione che è mancata proprio dal 2011 al 2017: discorsi su rientri e non rientri non ci interessano. Speriamo che da oggi si possa lavorare fianco a fianco, mettendo da parte diffidenza, menzogne ed astio e confrontandosi – finalmente – su prospettive e sviluppo.

«Il dialogo è una cosa, la cafonaggine ne è un’altra»

A chi, invece, va oltre il confronto istituzionale, con volgari e immotivate offese alla mia persona, faccio sapere che gli avvocati sono già al lavoro: il dialogo è una cosa, la cafonaggine ne è un’altra»

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