Eventi e cultura

Scoppia la polemica per stabilire il nome dell’Istituto

NOCERA INFERIORE. Il nome dell’Istituto Pucci potrebbe scomparire dalla mappatura scolastica territoriale.

Insorgono i primi timori da parte della classe docenti del plesso nocerino.

L’Istituto Pucci a quanto pare dovrà fondersi con il Liceo Classico G.B. Vico.

L’assemblea

I dubbi sono emersi nel verbale d’assemblea del personale docente e personale Ata dell’I.i.s. Raffaele Pucci.

Un’assemblea convocata all’indomani della notizia ufficiale del cambio di denominazione dell’istituto a seguito dell’accorpamento con il Vico. Il nuovo codice meccanografico dal 1 settembre 2018 dopo l’operazione di accorpamento dei due istituti prevederebbe, infatti, solo la denominazione “G.B.Vico”. I componenti dell’assemblea hanno così espresso il loro rammarico per il mancato inserimento del nome “Raffaele Pucci” ed è stata fatta richiesta ufficiale alle istituzioni competenti al fine di prendere in considerazione il problema, in modo da inserire il nome di Pucci.



Raffaele Pucci

L’istituto è infatti dedicato ad una delle personalità più influenti e note del panorama culturale di Nocera Inferiore, ovvero il medico nocerino Raffaele Pucci, senatore della Repubblica e, dagli anni Cinquanta in poi, un punto di riferimento per tutti i giovani di quella generazione nell’Agro nocerino sarnese, in particolare nell’ambito della formazione tecnica.

«L’assenza nella nuova denominazione del nome Pucci cancella all’improvviso e del tutto un patrimonio di conoscenze, di esperienze e di professionalità presenti sul territorio da più di mezzo secolo», si legge nella nota ufficiale dell’assemblea di istituto. «Essendo l’accorpamento frutto di una fusione tra due istituti superiori di secondo grado, risulta incomprensibile l’assenza nella denominazione del nome Raffaele Pucci. Precedenti accorpamenti , verificatisi nel corso degli anni nella Provincia, hanno conservato nella denominazione dell’istituto nascente le identità originarie», si continua a leggere nel documento, secondo il quale la conservazione del nome sarebbe »utile ed opportuna per entrambi».

 

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