Cronaca

Scuola fino a giugno, insegnante di Eboli scrive a Draghi: “È caduto nella trappola”

Scuola in estate, un'insegnante di Eboli è contraria al prolungamento dell'anno scolastico ed ha deciso di scrivere una lettera a Draghi

“Gli studenti hanno perso troppe lezioni”, si può prolungare il calendario sino al 30 giugno. Una semplice frase è bastata a far reagire il mondo della scuola. Anche un’insegnante di Eboli è contraria al prolungamento dell’anno scolastico fino all’estate ed ha deciso di scrivere una lettera al premier Draghi.

Eboli, insegnante scrive al premier Draghi

A scatenare la polemica è l’insegnante del liceo classico Enrico Perito di Eboli, Nunzia Pendino, docente di italiano. “Ho capito che, se perfino Lei – scrive la Pendino – neanche arrivato a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio, sente il bisogno di dire la sua sulla scuola, allora veramente non abbiamo alcuna possibilità di sopravvivenza. La scuola pubblica, nell’ultimo anno, ha compiuto un salto in avanti di almeno vent’anni, rendendo possibile e concreto quello che sembrava futuristico, fantascientifico”.

“Lei è caduto nella trappola”

Collegi e Consigli online, video/audiolezioni in chat, compiti caricati su piattaforme dedicate. Una rivoluzione copernicana. Gli insegnanti si sono rimboccati le maniche inventando una nuova modalità di fare scuola. La didattica a distanza ha giocoforza aumentato le ore, allontanando da sé tutti quegli eventi che ogni giorno invadevano le lezioni, prelevando i ragazzi, che venivano invitati a seguire conferenze su temi culturali, politici, sociali, a offrirsi come pubblico. I nostri ragazzi, merce da scambiare per ossequiare il politico, lo scrittore, lo scienziato di turno, in barba ai loro interessi, alle loro scelte. L’amarezza più grande, oggi, è leggere quanto Ella ha sostenuto a proposito del recupero del tempo perso in dad. La frustrazione più bruciante è capire che anche Lei, nonostante i suoi titoli, è caduto nella trappola di dire la sua, senza interpellare chi nella scuola vive, opera, soffre quotidianamente. E soprattutto gioisce: per la bellezza, per la creatività, per l’empatia, per l’eterna giovinezza di un mestiere meraviglioso, nonostante tutto. Nonostante Lei”, conclude.

 


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