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Scuola, precari salernitani espulsi dalle graduatorie

SALERNO. I precari della scuola sembrano non trovare pace. L’ultima vertenza riguarda tutti coloro che sono stati esclusi dalla graduatoria provinciale ad esaurimento, che in un solo colpo si sono visti cancellare dagli elenchi nonostante si fossero guadagnati, con sacrificio, l’abilitazione all’insegnamento. E che hanno deciso di non fare sconti al Governo. I precari di Salerno e provincia, che sono spariti dalle graduatorie “a chiamata” perdendo la possibilità di rientrare nel recente turn over e guadagnarsi una cattedra, si preparano a inoltrare una pioggia di ricorsi.

Negli uffici dello Snals, il sindacato autonomo dei lavoratori scuola, sono arrivati una valanga di aspiranti insegnanti, dalla scuola primaria fino al secondo livello, in preda alla rabbia e allo smarrimento. Il sindacato ha già inoltrato al Tribunale amministrativo regionale circa cento ricorsi prima dell’estate, a cui adesso si sono aggiunte altre trenta istanze al giudice del lavoro. Considerando le altre sigle sindacali e chi non ha provveduto a controllare se è ancora in graduatoria, il numero dei contensiosi sarà molto più alto.

Cosa è successo lo spiegano gli stessi sindcalisti: «Il Ministero dell’Istruzione ha stabilito che la graduatoria sarebbe diventata ad esaurimento, cioè sarebbe stata destinata ad esaurirsi con le chiamate, ma ha pure deciso di escludere chi non aggiornava la sua posizione. Ma chi è già dentro perché dovrebbe chiedere un rinnovo?», puntualizza Giovanna Nazzaro dirigente scolastico che coordina lo studio legale dello Snals. L’avvocato Elda Rizzo spiega: «La cancellazione è avvenuta senza che sia stata prodotta nessuna istanza del diretto interessato, che non doveva fare richiesta di inserimento perché già era presente in graduatoria. Per i primi ricorsi i inoltrati al Tar l’esito è stato favorevole, con riserva. Attendiamo la sentenza di merito. Anche il Consiglio di Stato è orientato a ritenere la cancellazione un “abuso”».

Per gli altri esclusi ricorsi saranno inoltrati al giudice del lavoro, perché al Tar i termini sono scaduti. Partiranno a fine mese e l’esito è atteso per dicembre. . Perché molti precari non si sono mossi in tempo? Per disinformazione, perché erano in ospedale o avevano problemi familiari. Secondo lo Snals ci sono però alcune associazioni che stanno approfittando della situazione per “lucrare, da qui l’appello del segretario Tonino Gallotta: «Ai precari dico fate attenzione a chi vi rivolgete, noi ci mettiamo la faccia e lavoriamo per quello in cui crediamo».

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