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Sequestrato il depuratore dopo le attività di monitoraggio di questi giorni

Sversamenti illeciti ed emissioni maleodoranti nel fiume Solofrana.

Dopo gli accadimenti degli ultimi giorni è stato sequestrato il depuratore. 9 persone invece sono finite nei guai, nell’ambito delle ispezioni per sversamenti illeciti ed emissioni maleodoranti presso il Torrente Solofrana. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno hanno apposto i sigilli all’impianto sito in località Costa del comune di Mercato San Severino.

Il monitoraggio

I militari hanno ispezionato l’impianto, accertando gravi ed attuali violazioni in materia ambientale.

A conclusione degli accessi ispettivi avviati nel mese di giugno, era emerso infatti che l’impianto non era attivo né funzionante, i locali destinati ai trattamenti erano risultati non in depressione, ed in ultimo gli interventi migliorativi imposti dalla Giunta Regionale erano stati realizzati solo parzialmente con l’evidente diffusione di miasmi maleodoranti in atmosfera.

Le varie fasi della depurazione delle acque reflue urbane non erano quindi assistite da idonei impianti di captazione e trattamento delle emissioni maleodoranti, creando l’immissione in atmosfera di odori nauseabondi che hanno provocato evidenti disagi ai residenti delle aree limitrofe al depuratore. All’esito degli accertamenti di rito, da cui è scaturita la denuncia dei responsabili e su richiesta concorde della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore, ha emesso un decreto di sequestro preventivo con facoltà d’uso dell’intero impianto.



Le segnalazioni

Nei giorni scorsi si sono susseguite numerose segnalazioni da parte delle Istituzioni locali e dei cittadini residenti nelle aree limitrofe, circa illeciti sversamenti nei detti corsi d’acqua. A seguito di ciò si è verificata un’intensificazione degli accessi ispettivi già in atto da parte del personale specializzato del NOE di Salerno con l’ausilio di personale tecnico dell’ARPAC.

Già nelle scorse settimane infatti, il personale specializzato aveva attivato una serie di controlli presso gli impianti industriali dell’area di interesse che allo stato, hanno già portato alla denuncia di 8 titolari di opifici industriali ritenuti responsabili a vario titolo di aver “stoccato fanghi di depurazione, nonché scaricato in pubblica fognatura le acque reflue industriali e le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali suscettibili di contaminazione, in assenza di autorizzazione”.

Le indagini intraprese sono state, a vario titolo, coordinate dalle Procure di Avellino e Nocera Inferiore

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