Cronaca

Capodanno, sequestrati 2300 botti illegali nel Salernitano: 58enne arrestato, rischia multa da 100mila euro

Maxi sequestro di botti di Capodanno ad Angri, arrestato un uomo trovato in possesso di oltre 2.300 botti artigianali

Maxi sequestro di botti di Capodanno ad Angri. Dopo il sequestro di qualche settimana fa, sempre ad Angri, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha tratto in arresto un altro soggetto, trovato in possesso di oltre 2.300 botti artigianali, sprovvisti della necessaria licenza del Prefetto.

L’uomo, già noto per precedenti specifici, era stato individuato sulla base delle risultanze di un’autonoma attività info-investigativa svolta dai Finanzieri della Compagnia di Nocera Inferiore. E, senza saperlo, proprio lui aveva fatto strada ai militari che, impegnati in un servizio di osservazione e pedinamento, lo hanno seguito fino al nascondiglio del suo piccolo arsenale, ricavato in un deposito su un terreno di proprietà.

Angri, sequestro di botti di Capodanno: arrestato un uomo

Nel vederlo uscire dal piccolo fabbricato in lamiera con un sacco al seguito, le Fiamme Gialle, insospettite, lo hanno subito fermato, scoprendo, in questo modo, i primi fuochi d’artificio detenuti illegalmente. Gli investigatori sono poi passati alla perquisizione dell’intero capannone, al cui interno hanno rinvenuto, oltre alle classiche micce ed allo spago per il confezionamento, più di 60 chili di materiale esplodente: in particolare, bombe carta e petardi, senza alcuna omologazione e perciò altamente pericolosi anche per i residenti delle abitazioni adiacenti.


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La scoperta

A confermarlo, la successiva perizia, eseguita da un artificiere in servizio presso la Questura di Salerno. Per garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza, i manufatti sono stati accuratamente cautelati ed affidati in custodia ad una ditta specializzata, che ne curerà la distruzione. Su disposizione di questa Procura della Repubblica – Davide Palmieri – il 58enne è stato invece posto agli arresti domiciliari. Rischia ora fino a tre anni di reclusione ed una multa fino a 100mila euro.

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