Cronaca

Eboli, ex Apof: tornano i migranti. Cardiello: «Erano di più, qualcuno sapeva…»

EBOLI. A pochi giorni dallo sgombero dell’ex Apof di Eboli (qui il nostro articolo), già alcuni degli abusivi tornano in quella struttura cercando riparo. Nonostante l’impegno di Anselmo Botte della CGIL e del parroco don Daniele Peron, nessuna di queste persone ha ancora una sistemazione alternativa. Le loro condizioni, addirittura, sono peggiorate: dovranno sostenere spese legali per rispondere del reato di occupazione abusiva di suolo pubblico e ciò li espone a un numero crescente di abusi da parte di proprietari terrieri e caporali.

L’ex fabbrica Apof è una struttura fatiscente senza acqua corrente né corrente elettrica: in condizioni igienico sanitarie deplorevoli, invischiati in una rete di sfruttamento, i poveri la scelgono perchè non hanno alternative.

Il giallo sulla soffiata

Intanto è presentato alle cronache un fatto curioso: il Senatore ebolitano Franco Cardiello spiega che molto probabilmente qualcuno ha informato i migranti del prossimo sgombero. «Secondo le mie fonti – asserisce in un comunicato stampa – dovevano esserci almeno duecento persone in quell’opificio ma ne sono state trovate poco meno di quaranta. Dobbiamo comprendere chi li aiuta nelle loro pratiche – continua Cardiello – cercando chi li aiuta fiscalmente, così da smontare questo collaudatissimo sistema di schiavitù»

Propone addirittura «l’abbattimento del rudere per evitarne il ripopolamento» e «un’inchiesta ferrea e di contrasto al caporalato, ai centri che favoriscono il lavoro nero» perchè queste persone non siano più trattate alla stregua di oggetti: in questo senso, pugno duro anche con «ai conniventi locali».

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