Inchiesta

Shopper illegali, ecco i danni che causano alla filiera legale

I sacchetti di plastica illegali sono una vera e propria piaga per tutta la penisola. Non tutti rispettano il bando legato agli shopper che oramai è in vigore da anni e, nonostante le numerose lotte delle Forze dell’Ordine, atte a contrastare l’illegalità diffusa in questo settore, le continue e perpetuanti minacce rischiano perennemente di vanificare tutti gli sforzi che si fanno a riguardo.

In un’indagine presentata da Legambiente, su 37 sacchetti di plastica prelevati presso diversi punti vendita, ben 20 sono risultati non conformi alle norme di legge che ha messo al bando gli shopper non compostabili (salvo qualche rara eccezione  destinata solo ed esclusivamente a specifici tipi di merce). La campagna di monitoraggio di Legambiente, ha portato i suoi frutti e sono ben 5 le regioni dove sono stati prelevati i sacchetti non conformi alla legge: Campania (7 sacchetti), Basilicata (6), Puglia (3), Calabria (3) e Lazio (1).

Eppure, il dato più raccapricciante, è quello presentato dal portale “AdnKronos” dove si fa notare che circa la metà dei sacchetti presenti in commercio sono illegali. Il mercato illegale (che produce 40mila tonnellate di platica) genera una perdita per la filiera legale dei veri shopper bio pari a 160 milioni di euro, 30 solo per evasione fiscale.

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