Inchiesta

Si celebra oggi la giornata mondiale del sonno. Dorme male una persona su due

ROMA. La primavera, si sa, porta a tutti una ventata di energia, ma non è raro che il “risveglio dal letargo” sia accompagnato da qualche disturbo e, in generale, da un po’ di insonnia e da ritmi scombinati.

«Non a caso è stato scelto il 17 marzo come data per la Giornata mondiale del sonno: un evento annuale che ha lo scopo di richiamare l’attenzione sui disturbi connessi a un’attività che occupa un terzo delle nostre vite, ed è fondamentale per la salute e il benessere» parola di Luigi Innocenti, uno dei titolari e fondatori di Astro Italia, azienda specialista del riposo su misura, che ha individuato sette curiosità sul tema del dormire bene.


Più del 40% della popolazione mondiale soffre di disturbi del sonno. In Italia sono 12 milioni le persone che non riposano bene e 4 milioni quelle che soffrono di insonnia cronica. Un problema che peggiora in primavera e proprio per questo è stato scelto l’ultimo venerdì prima dell’equinozio, come data per il World Sleep Day, organizzato dalla World Sleep Society, fondata dall’Associazione Mondiale di Medicina del Sonno.

Il tema della decima edizione dell’iniziativa è l’impatto che la qualità del sonno ha sul benessere di ognuno. Infatti, la qualità di vita di una persona che si sveglia ripetutamente di notte o che non riesce ad addormentarsi come e quando vorrebbe può essere migliorata anche lavorando sulla prevenzione.

Un problema che riguarda anche i bambini. Secondo uno studio recente dell’università di Parma 2 su 10 sono insonni. Nei più piccoli, poi, la carenza di sonno è anche responsabile di deficit nello sviluppo psicofisico, difficoltà di socializzazione e di alimentazione.

Negli ultimi 50 anni, si è registrata una riduzione media di sonno giornaliera di circa 1,5-2 ore ed è sempre più in aumento il numero di persone che soffrono di insonnia. La riduzione di sonno è causa già il giorno seguente di stanchezza, deficit di concentrazione e di memoria, disturbi dell’umore.

Un problema che quando diventa cronico contribuisce ad obesità, diabete, ipercolesterolemia, depressione ed è tra le cause di disturbi quali infarto e ictus.

Dormire poco a lungo danneggerebbe non solo le nostre abilità cognitive, ma anche il cervello. Mentre secondo una ricerca le persone che dormono meno di sei ore per notte affrontano un rischio più alto di avere un ictus rispetto a chi dorme di più.


I consigli per la giornata mondiale del sonno

 

1.Il sonnellino dopo pranzo aiuta a dormire bene.

Non è un vizio per persone pigre: una pennichella a metà giornata aiuta a rilassarci e ad arrivare alla sera più disposti al sonno notturno. Ma non deve superare i 15-20 minuti.

2.Le donne dormono poco più degli uomini.

Una mezz’ora in tutto: le donne tendono ad andare a dormire un po’ prima e si alzano poco dopo, secondo uno studio dell’Università del Michigan. Le donne risentono di più delle variazioni di luce e stagioni. Man mano che l’età avanza, abitudini maschili e femminili diventano più simili.

3.È vero che, quando non siamo nel nostro letto, dormiamo peggio.

Una ricerca svolta alla Brown University di Providence, USA, e pubblicata su Current Biology ha evidenziato che, quando dormiamo fuori casa, l’emisfero sinistro del nostro cervello è semi-vigile e più attento ai rumori. Per questo, quando si è in hotel, è frequente svegliarsi poco riposati.

4.Essere mattinieri o tiratardi è questione di genetica.

Sono state identificate dagli studiosi quindici regioni del DNA umano direttamente coinvolte nello svolgimento ritmi circadiani, quelli che fanno sì che alcuni di noi siano particolarmente attivi nelle prime ore del giorno e altri, invece, “ingranino” più tardi.

5.Per cominciare a fare yoga non è mai troppo tardi.

Sono noti i benefici dello yoga e della meditazione per il benessere generale e la flessibilità del corpo. Per quanto riguarda la qualità del sonno, sono gli over 50 a ottenere i maggiori vantaggi: non si è mai troppo vecchi per raggiungere il benessere attraverso questi metodi di rilassamento.

6.Passeggiare favorisce il sonno.

Bastano 15 minuti dopo cena e non solo si riuscirà a prendere sonno prima, ma anche la qualità e la durata risulteranno migliorati.

7.Il caffè aiuta a stare svegli, ma se il debito di sonno è troppo grande perde la sua efficacia.

Gli studi dell’American Academy of Sleep Medicine evidenziano che il caffè perde il suo potere stimolante dopo solo due nottate con poche ore di sonno. Si sperimenta solo un effetto placebo. Ma la differenza più grande può farla il supporto su cui si riposa. «Al di là di queste curiosità e consigli, ognuno di noi sentirà i disturbi di stagione in modo diverso –conclude Innocenti–. Il sonno è una faccenda personale: non esiste la ricetta universalmente giusta per addormentarsi, ciascuno ha i suoi orari, il suo numero ideale di ore di sonno, ciascuno ha le sue preferenze in termini di materasso, che è migliore quando è realizzato su misura».

Ascoltare il proprio corpo, dare attenzione ai suoi segnali e assecondarne le esigenze è il consiglio migliore per vivere al meglio l’arrivo della bella stagione.

giornata mondiale del sonno

Fonti: wired – repubblica

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