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Siti web simili a Google maps e portali fantasma: così «comunica» la Regione Campania

Coi siti web targati Regione Campania si potrebbe allestire un museo.
Dall’avvento di internet un numero spropositato di costosi portali è stato creato e messo online da Palazzo Santa Lucia.
Spesso con scarse visualizzazioni.
Fonte poco nota di sprechi degli assessorati. La collezione del museo prosegue.
Prendiamo WelcometoCampania.it, finanziato con fondi europei Poin (gli stessi usati per moltiplicare i «mi piace» sulla pagina Facebook dell’ente regionale). Nonostante la dicitura anglofona il sito che ha come sottotitolo «tourist information» non ha traduzione in inglese.
«Dove dormire» forse può capirlo anche un canadese, molto meno «noleggio barche», «edicole e tabacchi».
La Regione insomma non coltiva speranze che americani o giapponesi vadano mai a cercarlo in rete.
Come ‘o professore del film di Troisi che aveva la moka per una sola persona per evitare visite.

Passiamo alle funzioni, che in molti casi duplicano Google maps.
Cercate la chiesa di Santa Sofia a Benevento. Vi verrà indicata la location con una piccola scheda informativa.
Fate la stessa ricerca su Google maps: avrete le medesime informazioni, location e tendina con le info.
Curiosità: selezionando «pista ciclabile» il sito ne segnala, tra le altre, una su tragitto «Casoria-Mergellina-Ventaglieri – Circonvallazione esterna», che ricorda più la Parigi-Dakar che una salutare pedalata.

Se WelcometoCampania resta fedele alla lingua di Dante invece la Regione ha pensato di tradurre in inglese AriaSana.org, osservatorio regionale sulla qualità dell’aria.
Per turisti attenti alle polveri sottili. Ci sono in effeti tanti documenti allegati, magari di non agile lettura, e le sezioni (rilievi aerei, centro di calcolo, ecc.). Tra questi figura l’indice, appunto, della qualità dell’aria.
Se poi cliccate sul portale dell’Arpac noterete una funzione simile – il monitoraggio della qualità dell’aria – ma con schede più dettagliate.
Era il caso di duplicare? (e poi ArpaCampania.it è punto di riferimento per tanti cittadini, AriaSana.org un po’ meno).

Cambiamo settore: il portale è Spidi, sportello per la disabilità della Regione Campania, online da anni: nella sezione eventi ne indica uno solo, del 26 gennaio 2011.
Non c’era manco Caldoro.

Un ex tasto dolente è InCampania.com, sito ufficiale del turismo.
Prima gestito da Digit ora da Sviluppo Campania, società in house.
Dopo anni imbarazzanti in cui si segnalavano sagre sui dolci natalizi nel periodo di Pasqua, ora la piattaforma pare essersi rimessa in carreggiata, almeno sulle news.
Peccato che in piena epoca multimediale il canale dei video di inCampania, che rimanda a YouTube, sia fermo alle clip caricate 4 anni fa.
Inoltre, vabbè ma andiamo a guardare il capello, nei contatti viene segnalata la mail dell’assessore Pasquale Sommese, che ha lasciato l’ufficio a giugno.

Per avere un quadro d’insieme di tutti questi portali web cercate l’area «elenco siti tematici» su Regione.Campania.it (a proposito, quest’ultimo è attivo da pochi mesi; ha sostituito il vecchio. Il restyling è costato una cifra stellare: 2,8 milioni di euro).
Dunque, i siti tematici, comparto che riserva sempre sorprese.
Va detto che si contano diverse pagine telematiche funzionanti e utili (vedi il geoportale Sit oppure Giovani.regione.it, almeno come bollettino su bandi e tirocini).
Accanto a queste però il numero di profili web di scarso appeal o lasciati alle erbacce è preponderante.
Nella lista, per dire, compare ancora il sito SentirsiCampani. A cosa serviva?
«Per la sensibilizzazione dei cittadini sulle azioni messe in campo dall’amministrazione».
Spesi i soldi per realizzarlo e poi rottamato.

Poi c’è Sismica portale regionale «in materia di difesa del territorio dal rischio sismico».
Premiato al Forum P.A. del 2012. Perbacco.
Unico neo: non è aggiornato dal giugno 2013.
Anche Campaniaerospace è nell’elenco ma la «pagina web non è disponibile».

(Fonte: Corrieredelmezzogiorno)

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