Soldati della provincia di Salerno morti nella Seconda Guerra Mondiale e sepolti all'estero – ELENCO

Sono 16.079 i caduti italiani della Seconda Guerra mondiale (civili e militari) sepolti all’estero, nei cimiteri militari italiani di Amburgo, Berlino, Bielany, Francoforte sul Meno, Monaco di Baviera e Mauthausen. Tra loro, centinaia di soldati della provincia di Salerno morti nella Seconda Guerra Mondiale.

Quelli che tornarono vivi dai campi di concentramento e di lavoro forzato non sempre furono ascoltati, quelli che morirono spesso rimasero sepolti lontano da casa e non hanno mai avuto l’onore del ritorno in patria delle spoglie.

Sono i tanti italiani deportati, vessati e uccisi nei campi di concentramento nazisti e dimenticati nelle sepolture all’estero. Ora sono sepolti nei cimiteri militari italiani d’onore in Germania, Austria e Polonia. I loro nomi sono stati oggetti di una lunga ricerca da parte di Roberto Zamboni che si è fatto carico di una pietosa mission senza confini.

Dopo vent’anni di certosine indagini, superando le maglie della burocrazia, ha raccolto i nomi e le vicende degli italiani nel libro “Dimenticati di Stato”. Lo scopo «del mio impegno – spiega Zamboni – è quello di far conoscere la tragedia che colpì un mio parente e molti suoi compagni di sventura, deportati, vessati e uccisi nei campi di concentramento nazisti e – a causa di un comportamento assurdo da parte dello Stato italiano – finiti in una sorta di limbo burocratico. Ho dovuto faticare per avere gli elenchi dei caduti sepolti nei territori del Terzo Reich».

Zamboni, nipote di un deportato italiano morto nel campo di concentramento di Flossenburg, ha cominciato mosso dalla sua vicenda familiare, per poi allargare sempre di più il suo orizzonte. In un elenco nazionale che arriva fino a 16.000 sepolti oltralpe, sono circa 150 i nomi di giovani nati a Salerno e in provincia fatti prigionieri, deportati nei campi di concentramento tedeschi e li deceduti.


L’elenco è diviso per Comuni

 

 

Prima di pubblicare l’elenco, tratto dal sito Dimenticati di…



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