Cronaca

Sos dall’ospedale di Cava de’ Tirreni: disagi e disservizi causati dal taglio del personale

Da quando il personale è stato "dirottato" nei reparti Covid non vengono più eseguiti interventi delicati a discapito della salute dei pazienti

Continuano i disagi all’ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni a causa della mancanza di personale, e dalla conseguente riduzione dei servizi, scaturito dal taglio del personale del reparto Picc disposto dall’Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona per far fronte all’emergenza Covid 19.

Cava de’ Tirreni: disagi in ospedale dopo i tagli dovuto al Covid

Come riporta Il Mattino, al Santa Maria dell’Olmo non è più possibile impiantare i Picc, ovvero il dispositivo venoso centrale a medio lungo termine con metodo eco guidato, ai pazienti del territorio che sono in cure palliative, oncologiche e in assistenza domiciliare integrata che necessitano di terapie infusive effettuate con l’utilizzo del dispositivo venoso, che consente terapie prolungate con farmaci altrimenti lesivi o tossici, come ad esempio la chemioterapia anti-tumorale. Poiché tale operazione avviene in una sala dedicata in anestesia locale, da quando il personale è stato trasferito a Cava non vengono più effettuati nuovi posizionamenti.

L’allarme

A lanciare l’allarme è stato il movimento politico La Fratellanza. “Di fronte a queste scelte, che continuano a penalizzare i nostri concittadini e un vastissimo bacino di utenza che fa affidamento sul pieno funzionamento della struttura più vicina, occorre una presa di posizione netta ed azioni condivise. Il primo cittadino – spiegano dalla Fratellanza – ha il dovere di farsi promotore di un’azione di protesta pubblica verso la direzione dell’Azienda ospedaliera“. Da palazzo di città fanno sapere che l’amministrazione già nei giorni scorsi ha chiesto spiegazioni al Ruggi.

La risposta dell’amministrazione comunale

Con il sindaco Vincenzo Servalli – ha dichiarato l’assessore alle politiche per la tutela della salute, Armando Lamberti – abbiamo espresso al direttore generale del Ruggi, Vincenzo D’Amato, la richiesta di riattivazione immediata di questo importante servizio che serve un bacino di utenza larghissimo e che rappresenta un’eccellenza del nostro stesso presidio. È stato già programmato un incontro per venerdì 21 nel corso del quale, unitamente al direttore sanitario del presidio, Luciana Catena e al primario del reparto di Anestesia e Rianimazione, Ornella Piazza, rappresenteremo la fondatezza, sotto ogni profilo, della nostra richiesta. L’avvio dei lavori al pronto soccorso, programmato il prossimo 26 gennaio – ha proseguito Lamberti – conferma la volontà dell’Azienda di valorizzare il nostro plesso. Anche per questo motivo siamo fiduciosi nell’accoglimento della nostra richiesta. Andiamo avanti con fiducia e determinazione. La tutela della salute, infatti, non può essere un elemento di divisione poichè rappresenterebbe una sconfitta per tutti“.

Fonte: Il Mattino


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