Cronaca

Sra: “I documenti parlano chiaro. Non vogliamo pagare per errori altrui, attendiamo responso del TAR Campania”

Sra Srl, i documenti sulla vicenda dei rifiuti bloccati in Tunisia. L'azienda è in attesa del responso del Tar Campania

Evidenti contraddizioni messe in risalto da una mole enorme di documentazioni, PEC, analisi e reperti fotografici che la SRA srl (Sviluppo Risorse Ambientali) con sede ed impianti a Polla, mostrando assoluta trasparenza e voglia di verità, mette a disposizione di autorità, stampa e magistratura. L’obiettivo è unico: venire a capo di una questione, quella del blocco dei rifiuti bloccati presso il porto di Sousse in Tunisia, nella quale la SRA ritiene essere stata inserita in maniera ingiusta e immotivata.

Lo scorso 6 febbraio, presso il Family Center di Polla, l’azienda presieduta dall’amministratore unico Antonio Cancro ha fornito insieme alla stampa una precisa ricostruzione di quanto è accaduto dal gennaio 2020 ad oggi. Una storia supportata da decine di files riguardanti sia i rapporti tra Regione Campania e autorità tunisine sia tra la stessa SRA, enti italiani e nordafricani.

Per rendere la storia chiara, riportiamo ancora una volta le tappe salienti della vicenda.

Chi è Sra Srl e qual è il suo settore

Sviluppo Risorse Ambientali Srl  è una società autorizzata allo stoccaggio e al trattamento dei rifiuti con sede ed impianto a Polla. Nell’area industriale del piccolo comune del Salernitano vi sono anche gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti di cui la società, impiegante ben 150 operatori, si occupa.

L’impianto, è bene ricordarlo, è soggetto a periodici controlli ispettivi ed è autorizzato con apposito D.D. della Regione Campania, ove si evincono i C.E.R. oggetto di trattamento (tra cui non figurano tipologie di rifiuti pericolosi) ed i relativi quantitativi giornalieri.

Più nello specifico, nell’impianto della S.R.A. i rifiuti oggetto del processo di trattamento sono classificati col codice C.E.R. soltanto a seguito di dettagliato programma di campionamento eseguito su singoli lotti, DIRETTAMENTE IN SEDE DA PARTE DI TECNICI RICONOSCIUTI A LIVELLO NAZIONALE ACCREDIA (che si recano periodicamente nel detto impianto e prelevano direttamente e personalmente il campione da analizzare) e successivo rilascio del certificato di analisi.

 In siffatto contesto, nei primi mesi del 2020 la suddetta ha chiesto alla Regione Campania (Autorità di spedizione) l’autorizzazione ad una spedizione transfrontaliera di rifiuti NON URBANI, bensì speciali e da lavorazione da impianto, NON PERICOLOSI, NÉ TOSSICI derivanti dal proprio impianto di trattamento come sopra descritti, con partenza dal porto di Salerno e destino presso l’impianto di recupero della Soreplast di Sousse in Tunisia, segnatamente n. 12.000 tonnellate del C.E.R. 19.12.12 («Altri rifiuti – compresi materiali misti – prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19.12.11»).

La cronologia dei fatti

10 gennaio 2020

La SRA Srl, in forza di un contratto con la ditta Soreplast Suarl di Sousse, Tunisia, ha inoltrato alla Regione Campania formale istanza per il rilascio di un decreto autorizzativo per notifica transfrontaliera rifiuti, secondo la Convenzione di Basilea e il regolamento CE 1013/2006. Il carico, previsto dal contratto regolarmente sottoscritto tra le due aziende, prevede il trasporto, presso il porto di Sousse, di 12mila tonnellate di rifiuti, identificati nel CER (Catalogo Europeo Rifiuti) col codice identificativo 19.12.12. Tale codice si riferisce alla categoria di “Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli alla voce 19.12.11 (contenenti sostanze pericolose).

LA REGIONE CAMPANIA, all’esito di una lunga ed articolata istruttoria, CON D.D. N. 76 DEL 14.04.2020 E N. 153 DELL’8.07.2020, previa richiesta di eventuali motivi ostativi al Ministero dell’Ambiente e previa ulteriore autorizzazione rilasciata dalle competenti Autorità tunisine, appurato altresì che trattavasi di RIFIUTI NON URBANI, NÉ PERICOLOSI, HA AUTORIZZATO LA SPEDIZIONE TRANSFRONTALIERA (n. 2 «quote», ciascuna di 6.000 tonnellate), il tutto nei seguenti termini e secondo la presente scansione procedurale:

13 gennaio 2020

La Regione Campania ha trasmesso la comunicazione di avvio del procedimento.

Gennaio 2020

La SRA ha inizialmente identificato quale autorità di destino l’API Sousse, cui è stato inviato il plico di notifica transfrontaliera.

Quest’ultima ha scritto in risposta alla Regione di non essere il soggetto competente, tale essendo l’ANGED, a cui ha pertanto trasmesso l’intero incartamento.

Di poi, l’Anged ha risposto alla Regione affermando la propria competenza e fornendo l’autorizzazione transnazionale.

Di talché la Regione, al fine di capire bene chi fosse il soggetto realmente competente (stante, per l’appunto, la distonia di cui sopra), ha avviato una lunga fase interlocutoria con il consolato tunisino e con le autorità tunisine sfociato nell’autorizzazione e conferma della competenza dell’ANGED da parte di entrambe queste ultime.

Nel mentre la Regione ha più volte chiesto lumi al Ministero dell’Ambiente circa l’individuazione dell’autorità competente, senza ricevere risposta.

Da sottolineare che questa lunga fase è durata diversi mesi durante i quali tutte le comunicazioni, nonché modifiche ed integrazioni dei decreti sono state inoltrate, trasmesse, ribadite e comunicate a tutti i soggetti sopra menzionati, senza che alcuno abbia obiettato alcunché

14 aprile 2020

La Regione Campania ha trasmesso alla scrivente e per conoscenza a tutte le Autorità (compresa l’Anged), il decreto autorizzativo n.76 col quale si autorizzava, per l’appunto, la spedizione transfrontaliera della prima quota di rifiuti, per un totale di 6000 tonnellate, pari alla metà dell’intero carico.

8 luglio 2020

La Regione Campania ha rilasciato il decreto n.153 col quale si autorizzava la seconda spedizione transfrontaliera, comprendente le restanti 6000 tonnellate di rifiuti, codice CER 19.12.12, previste dal contratto con la Soreplast.

Il primo carico, composto da 70 containers imbarcati presso il porto di Salerno, è stato regolarmente sbarcato quindi nel porto di Sousse dove le autorità tunisine hanno provveduto ad accettare la consegna e permettere alla società Soreplast di recuperare i materiali. Fondamentale rimarcare come delle 1976  tonnellate circa di rifiuto recuperate dalla società tunisina, ben 1841 siano state lavorate per essere reinserite nel processo industriale, a dimostrazione dell’elevata qualità del rifiuto pari al 95% del carico, ben oltre quindi le previsioni.

16 settembre 2020

Con una nota, la Regione Campania ha richiesto alla SRA Srl le motivazioni che, secondo il SISPED (Sistema informatico di raccolta dati per le ispezioni sulle spedizioni) avevano portato al completamento della movimentazione di sole 70 unità (containers) rispetto alle previste 212.

Con una PEC inviata dalla SRA Srl alla Regione Campania lo stesso 16 settembre 2020, sono state messe in evidenza e a disposizione dell’Ente regionale i dettagli dell’accordo stipulato anche tra la Soreplast e l’Anged (l’Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti che lavora per il Ministero degli Affari Locali e dell’Ambiente tunisino) per la ricezione dei rifiuti suddetti. In tale documento sono stati inclusi anche il “Registro di monitoraggio dei rifiuti non pericolosi”, timbrato e vidimato dalle autorità locali tunisine, insieme all’elenco completo di tutte e 70 le movimentazioni completamente provviste di documentazione.

Si riporta, inoltre, come le rimanenti 212 unità fossero rimaste bloccate nel porto di Sousse a causa dell’emergenza Covid-19 e degli allagamenti che hanno colpito in quel periodo la città portuale tunisina, nonché alla riduzione lavorativa dei mesi estivi. Nella stessa risposta, l’azienda ha comunicato all’ente regionale la volontà di inviare, il 21 settembre successivo, un delegato per capire la reale condizione del carico, a Sousse.

Nel mentre la SRA srl ha spontaneamente interrotto le altre spedizioni per le residuali tonnellate per cui era regolarmente autorizzata.

Il dato a margine dice inoltre che la prima movimentazione, vale a dire n. 70 containers (modelli 1B da 01 a 70 compreso), è stata REGOLARMENTE ESEGUITA ED I RIFIUTI TRASPORTATI, SBARCATI ED ACCETTATI DALLE AUTORITÀ LOCALI, NONCHÉ RECUPERATI NELLE FORME PRESCRITTE dalla vigente normativa (nonché dal D.D. 76/2020).

Nello specifico, su complessive n. 1.976,640 tonnellate di rifiuti lavorate dalla Soreplast ben N. 1.841,833 TONNELLATE SONO STATE RECUPERATE (CIRCA IL 95%, a testimonianza della grande qualità del rifiuto inviato).

22 ottobre 2020

Arriva dalla Regione Campania la notizia della sospensione dell’autorizzazione n.153 dell’8 luglio, a seguito della notizia della mancata movimentazione delle restanti 142 unità.

28 ottobre 2020

La SRA, a seguito della nota della Regione Campania, evidenzia con forza come il fermo delle spedizioni, avvenuto in Tunisia senza motivazioni di sorta, né provvedimenti di diniego dalle autorità tunisine. Nella stessa mail si richiedeva all’Ente regionale di provvedere all’attivazione di un canale con le autorità nordafricane per sbloccare quanto prima l’anomala situazione.

25 novembre 2020

L’Arkas, ditta proprietaria dei containers utilizzati per il trasporto, comunica, tramite una nota acquisita dalla Regione Campania il 25 novembre 2020, che i containers sarebbero in stato di sequestro. La domanda che ci si pone è: come può la Regione ordinarne il rimpatrio e la SRA eseguire la richiesta?

 

3 e 15 dicembre 2020

Nemmeno l’invio, per ben due volte nei mesi di agosto e settembre, di un delegato della SRA srl nella città di Sousse è riuscito a comprendere le motivazioni di tale fermo, nonostante si accompagnasse ad un legale. Una “momentanea interruzione”, è stato specificato dalle autorità competenti tunisine, ma nessuna svolta nel corso degli eventi.

Dopo “soli” due mesi, il 3 ed il 15 dicembre, le autorità competenti sono tornate a farsi vive tramite due mail nelle quali si richiedeva, tramite un presunto funzionario governativo, il “Sig. Abderrazak Marzouku”  il rientro tassativo dei rifiuti in Italia. Le motivazioni addotte e contestate fortemente dalla SRA sono quelle previste dall’articolo 9 della Convenzione di Basilea riguardante il divieto di introduzione transfrontaliera di RIFIUTI URBANI Y46.

9 dicembre

Sulla scorta della richiesta delle presunte autorità tunisine del 03.12.2020 la Regione,«…PUR NON CONDIVIDENDONE L’AFFERMAZIONE DI SPEDIZIONI ILLEGALI PER LE MOTIVAZIONI ESPRESSE NELLA NOTA PROT. N. 2020.578326 DEL 3.12.2020 che completa di allegati si allega alla presente (SIA IN MERITO ALL’AUTORIZZAZIONE RILASCIATA DA ANCED, CHE SULLA NATURA DI RIFIUTO NON PERICOLOSO DESTINATO AD OPERAZIONI DI RECUPERO) determina comunque l’impossibilità ad eseguire la notifica come previsto, e conseguentemente obbliga codesta Ditta SRA S.R.L. alla ripresa dei rifiuti ed al loro relativo trasporto nell’originario sito di provenienza in Italia, il tutto da effettuare con ogni urgenza e comunque NON OLTRE NOVANTA GIORNI…».

 

17 dicembre 2020

Successivamente, sempre la Regione Campania, ancora evidenziando e ribadendo quanto i propri atti amministrativi legati al trasporto in Tunisia del carico siano stati legittimi e quindi non revocando le autorizzazioni, ha intimato, solo due giorni dopo, il 17 dicembre, il rientro dei rifiuti dalla Tunisia in Campania addirittura entro trenta giorni con decorrenza dal 09.12.2020.

In più, tale mossa prevedrebbe, in quota solidale tra azienda e Regione, il pagamento della sosta dei containers nel porto di Sousse, di proprietà della ditta Arkas, per un totale di circa 6 milioni d’euro, pari a 26mila dollari al giorno.

 

29 dicembre 2020

Nota regionale del 29.12.2020 con cui la Regione «REITERA alle autorità tunisine la richiesta di ricevere copia di EVENTUALI ANALISI DI CARATTERIZZAZIONE svolte da laboratori pubblici tunisini in merito ai rifiuti di che trattasi e, nel caso tale attività sia ancora in corso o possa essere rinnovata garantirne il contraddittorio con il notificatore Sra srl», inevasa.

 

12 gennaio 2021

La Regione Campania, con una nota afferma che ad oggi non risulta accertata una spedizione illegale per fatto del notificante.

15 gennaio 2021

Il 15 gennaio, la compagnia vettore, proprietaria dei containers bloccati nel porto di Sousse, invia una nota alla Regione Campania e a SRA richiedendo il pagamento ad entrambe di ben 5 milioni d’euro.

 

19 gennaio 2021

Come se non bastasse, 19 gennaio seguente arriva anche la nota della compagnia assicurativa S2C, che avverte SRA della prossima attivazione della polizza che prevede il recupero automatico del carico fermo a Sousse per una cifra, da addebitare all’azienda di Polla, di 6 milioni.

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