Inchiesta

Suv costosi e targhe dell’Est, i proprietari sono italiani

In molti avranno notato che, negli ultimi anni, c’è un aumento di automobili di grande cilindrata con targa straniera, questo fenomeno delle auto reimmatricolate non conosce tregua in Italia. Il più delle volte, questi suv, li troviamo nel traffico estivo, allorché si pensa che sono famiglie dell’est che vengono in Italia semplicemente per le vacanze estive. Niente di più sbagliato.
I proprietari delle automobili sono italiani, anzi italianissimi! Il più delle volte sono imprenditori del nord Italia a che ricorrono alla pratica truffaldina, ma gli “imprenditori” del sud Italia non sono da meno. Oggi giorno attraversiamo una crisi economica che non si vedeva dal 1930, non per questo, i nostri anni, fino al 1990, vengono chiamati “Gli anni d’oro”. Ma com’è possibile che con una crisi del genere, ci sono ancora molte persone che possiedono auto lussuose? Semplice! Basta intestare l’auto ad un prestanome residente in uno dei paesi dell’Est ed il gioco è fatto. La tassa di proprietà e l’assicurazione vengono pagate nel paese in cui viene effettuata l’immatricolazione, si elude il pagamento del super bollo italiano per le auto di lusso e si sfugge alle multe dell’autovelox poiché i costi per trasmettere le contravvenzioni sono più alti delle multe stesse. C’è però chi riesce a farsi rispettare indipendentemente dalla tipologia di targa, questo Paese è la Svizzera, che prima di tutto ha equiparato il mancato pagamento ad un reato penale e poi ha creato un vero e proprio database che contiene tutti i numeri di targa e i dati anagrafici dei multati. Una semplice multa per divieto di sosta oppure un Autovelox, preso in Svizzera arrivano con rogatoria internazionale, come se ci fosse di mezzo un reato di rapina o omicidio. Inoltre fino a che non si salda il conto con l’autorità di Berna si rischia l’arresto se si rimette piede in Svizzera, a meno che non si decida di pagare all’istante agli agenti la somma dovuta. Si spera che anche in Italia arrivi questa legge e che i furbetti iniziano a rispettare la “legge”.

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