Economia

Tagli ai vitalizi del Senato: ecco quanto si risparmia

Approvato il taglio dei vitalizi anche al Senato. Il consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha approvato una delibera che impone di ricalcolare il contributo degli assegni a partire dal 1 gennaio 2019.

Dieci sì e un astenuto: Forza Italia, Pd, e Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia sono usciti prima del voto. Gli emendamenti presentati sono stati respinti.

M5s soddisfatto. “Promesso, detto e fatto. È crollato un muro che separava la politica e le istituzioni dai cittadini – si legge sulla pagina facebook -. I politici continuavano a incassare ricchi assegni per nulla giustificati dai contributi che avevano versato. Un privilegio che la politica si inventò agli albori della Repubblica e che finirà il 31 dicembre del 2018”.

Luigi Di Maio festeggia su Instagram: “Bye bye vitalizi anche per gli ex senatori. Questo privilegio non esisterà più per nessuno. Evviva!”.

Quanto si risparmia?

In tutto sono circa 2.700 i vitalizi erogati agli ex parlamentari, per un importo totale di circa 200 milioni di euro. Sommando la cifra dela Camera con quella del Senato si ottiene un risparmio di circa 56 milioni all’anno, e cioè circa 280 milioni a legislatura.

Risparmi derivanti dalla Camera

Montecitorio attualmente eroga 1.405 vitalizi ma gli ex deputati interessati dal taglio sono 1.338. Si tratta di ex parlamentari che hanno un’età avanzata. Gli assegni di 67 ex deputati non subiranno alcun ritocco. Questo perché con il ricalcolo avrebbero incassato un assegno di importo maggiore. Viene messo un tetto limite che si calcola sulla base dell’ultimo vitalizio percepito al 31 ottobre 2018.

Secondo le stime fatte dal presidente Roberto Fico, ammonta a circa 40 milioni l’anno il risparmio per le casse della Camera.

Risparmi derivanti dal Senato

Per il Senato si risparmiano circa 16 milioni in un anno, 80 milioni nell’intera legislatura. Si tratta di una ‘sforbiciata’ che riguarda circa 1.300 ex senatori che percepiscono il vitalizio, anche se bisognerà attendere i dati precisi che saranno forniti dal Consiglio di presidenza di palazzo Madama.

Alcuni ex senatori potrebbero essere esclusi dalla misura, proprio come succede alla Camera.

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