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Torna in libertà la 40enne battipagliese accusata di estorsione

BATTIPAGLIA. È tornata in libertà M.B., la 40enne battipagliese posta agli arresti domiciliari perché accusata di estorsione ai danni di un imprenditore salernitano, liquidatore di una società nel settore plastico in fallimento. Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno, Sergio De Luca, ha rigettato le richieste formulate dal pubblico ministero, sia in termini di convalida dell’arresto, sia in tema di applicazione della misura coercitiva personale (domiciliari), trattandosi di misure non consentite dal titolo di reato.

La donna, madre di tre figli, era stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretti dal capitano Giuseppe Costa, perché – secondo l’accusa – avrebbe preteso mille euro per il risarcimento di un sinistro stradale. All’appuntamento con la donna, il liquidatore si era presentato con i carabinieri. Nell’auto di M.B., d’altra parte, era stata rinvenuta anche una mazza da baseball, che nell’ipotesi d’accusa sarebbe stata utilizzata pochi giorni prima dalla donna per frantumare il lunotto posteriore dell’auto dell’imprenditore in segno di intimidazione. Ripercorrendo la tesi accusatoria, la presunta estorsione avrebbe avuto origine da un incidente stradale che vedeva coinvolta proprio l’arrestata, sette mesi fa. La donna era al volante di un’auto della società in liquidazione.

Disponeva di quella vettura per ragioni sentimentali. Dopo il sinistro stradale e le pratiche assicurative, era stato riconosciuto il danno. La compagnia assicurativa, però, aveva liquidato il risarcimento alla società fallita. Il denaro era stato così incassato dal liquidatore, finendo nella massa dei beni della ditta. Una procedura che non era piaciuta alla donna, che pretendeva il riconoscimento dei mille euro.

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