Eventi e cultura

Trentinara, Festa del Pane – Diario di bordo

TRENTINARA. La dodicesima edizione della Festa del Pane di Trentinara. Day 1, diario di bordo.

La Festa del Pane di Trentinara si è svolta dal 16 al 20 agosto. Numerose le persone che sono accorse durante la cinque giorni ad apprezzare le specialità trentinaresi, le danze popolari ed il programma musicale. Il piccolo paesino del Cilento gode di un privilegio più unico che raro: una splendida “terrazza” dalla quale si può ammirare un panorama mozzafiato. La kermesse ha visto protagonisti diversi artisti: da Spaccapaese e Gerardo Amarante, ad Angelo Loia e Progetto Oiza, per poi passare al Canzoniere Grecanico Salentino fino ad I Cantori di Carpino ed Antonio Infantino / Kiepò. Non sono mancate le danze popolari. In particolare la Tamurriata (stile agro nocerino sarnese), la Tarantella Cilentana, la Tarantella di Montemarano e la Tarantella di Carpino.

L’ARRIVO – ORE 19

Sono giunto a Trentinara intorno alle 19. Appena entrato in paese, organizzatori, volontari e cittadini ultimavano i preparativi. Ne ho approfittato per passeggiare tra le vie del centro storico e percorrere il celebre “sentiero dell’amore”. Una stradina molto stretta che sfocia sulla terrazza del Cilento, dove ho potuto ammirare il panorama mozzafiato. In seguito, all’ingresso della festa, ho osservato con attenzione le diverse bancarelle fino ad arrivare in piazza, dove andavano in scena le prove musicali. Alle 20, è tutto pronto. Ritiro l’accredito stampa.

IL MOMENTO CULINARIO

Otto gli stand, caratterizzati da un percorso numerato, presenti alla festa. Al numero uno (Forneria del Conte), ho apprezzato le frittelle di sciurilli appena sfornate con un bicchiere di vino, quello non deve mai mancare. Allo stand numero due (La Mandra), indeciso tra il soffritto ed i cavatielli, ho scelto quest’ultimi. Anche perché l’anno scorso avevo già avuto modo di degustare il soffritto (ottimo). La pasta era fresca, questo si riconosceva subito. La porzione, non troppo soddisfacente. Allo stand numero 3 (L’uorto), quello generalmente più affollato, ero intenzionato a prendere la pizza con i sciurilli. Ma per il secondo anno consecutivo, alle 21 era già terminata. Ho optato per lo spezzatino di maiale. Davvero ben cucinato. Allo stand numero cinque (Belvedere) ho consumato un trancio di pizza cilentana. La particolarità di questa pizza è che non c’è la mozzarella, ma solo il pomodoro fresco e – a scelta – l’aggiunta di formaggio, rigorosamente di pecora (se chiedi il parmigiano, si offendono!). Infine, allo stand dei dolci – il numero 6 (Aroce) ho concluso la mia esperienza culinaria con la zeppola.

DANZE POPOLARI E MUSICA

La Festa del Pane, non è solo cibo. Dalle 18 alle 20, è andata in scena – nella piazza principale – la Tamurriata stile agro nocerino sarnese, a cura di Mariagrazia Lettieri. Successivamente Gerardo Amarante e gli Spaccapaese hanno allietato la piazza di Trentinara con musiche alternate da diversi scatch comici.

LE FOTO

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