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Truffa ai danni di una salernitana, denunciati un barese e un napoletano

Nella tarda serata di ieri, personale della Divisione Anticrimine, diretta dalla dottoressa Luciana Palmieri, ha denunciato per i reati di truffa, sostituzione di persona, uso di documenti falsi e ricettazione, due persone.: un 27enne di Bari e un 40enne di Napoli, entrambi incensurati.

L’indagine, condotta da personale della 7° Sezione della Divisione Anticrimine, specializzato nell’attività di contrasto alle truffe mediante strumenti telematici, coordinato dall’Ispettore Capo Angelo Labella, è stata avviata in seguito ad una denuncia presentata a questi Uffici da un cittadina salernitana che lamentava la ricezione di alcune fatture di un gestore telefonico che sollecitava il pagamento di alcuni telefoni cellulari di ultima generazione.

In data 12/07/2013, la vittima della truffa, presentava una denuncia presso la locale Questura, con la quale rappresentava che nel visionare l’estratto conto bancario aveva notato l’addebito di un pagamento a favore della Telecom e, dopo aver contattato il citato gestore, era stata informata dell’esistenza di un contratto a lei intestato, falsamente sottoscritto, concernente un acquisto di due apparecchi cellulari, mediante l’esibizione di un documento a lei intestato, ma acquisito illecitamente.

Le successive indagini esperite a seguito del decreto di acquisizione tabulati emesso dalla locale Procura della Repubblica, consentivano agli investigatori di accertare che i due IMEI monitorati, nel periodo dal 01/01/2013 al 30/01/2013, risultavano associati rispettivamente a due Sim intestate alle persone denunciate e che il 3 marzo scorso, uno dei due cellulari è stato effettivamente trovato nella disponibilità del 27enne barese, denunciato dai poliziotti della Questura di Bari, opportunamente compulsati da questa Divisione Anticrimine.

Gli accertamenti effettuati hanno consentito di acclarare che il responsabile del furto di identità, già denunciato dalla stessa Divisione Anticrimine, all’epoca dei fatti, collaborava con un esercizio commerciale di telefonia, sito in questo centro cittadino ed aveva utilizzato i documenti di identificazione di ignari clienti, da lui detenuti per l’esercizio della sua attività commerciale, per sottoscrivere dei contratti con gestori telefonici per l’attivazione di nuove utenze collegate ad offerte di apparecchi telefonici, in comodato d’uso.

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