Truffa da 115 milioni di euro sul bonus facciate: nei guai due ditte salernitane
Il Gip ha disposto il sequestro preventivo di quote di partecipazione in 9 società
Due ditte salernitane nei guai per una maxi truffa sul bonus facciate. È quanto scoperto dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa che nelle scorse ore hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale ibleo, con cui è stata disposta la misura cautelare personale in carcere per un imprenditore campano e gli arresti domiciliari per un imprenditore di Modica, per aver abilmente e fittiziamente creato nonché commercializzato, con la complicità di altre 5 persone, oltre 115 milioni di euro di falsi crediti d’imposta relativi alle spese sostenute per interventi edilizi assistiti dal regime agevolativo dei “Bonus Facciate e Bonus Ristrutturazioni”, in realtà mai avvenuti.
Truffa bonus facciate, due ditte salernitane nei guai
Su proposta della Procura, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di quote di partecipazione in 9 società per un valore di circa 250mila euro, 24 autovetture e due motoveicoli, due unità immobiliari, tutti i conti correnti nella disponibilità di cinque dei sette indagati, nonché il blocco sul portale dell’Agenzia delle Entrate dei crediti compensabili nei cassetti fiscali riconducibili a 24 imprese (aventi sede una a L’Aquila, una a Bologna, sei in provincia di Caserta, una in provincia di Ferrara, una in provincia di Frosinone, due in provincia di Lecce, una a Milano, cinque in provincia di Napoli, quattro a Roma e due in provincia di Salerno) e 33 soggetti (originari due della provincia di L’Aquila, quattordici della provincia di Caserta, uno della provincia di Cuneo, uno della provincia di Frosinone, nove della provincia di Napoli, quattro della provincia di Potenza, uno della provincia di Roma ed uno della provincia di Salerno), risultati cessionari finali dei fittizi crediti di imposta.
Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura, interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, supportate da gravi indizi di colpevolezza, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto, pertanto, della presunzione di innocenza.
Le indagini
L’Autorità Giudiziaria ha disposto il blocco di tali crediti fiscali inesistenti, con il sequestro preventivo di denaro, beni e assetti societari in misura equivalente al profitto del reato, ammontante a 115.135.522 euro. Il provvedimento è stato emesso all’esito di un’articolata indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Ragusa e condotta dai finanzieri della Compagnia di Modica che, tramite i dati estratti dalla “Piattaforma Cessione Crediti” dell’Agenzia delle Entrate, l’approfondita analisi della documentazione bancaria, i mirati sopralluoghi e la raccolta di testimonianze da parte di persone informate sui fatti, hanno portato alla luce il complesso meccanismo fraudolento con cui è stata perpetrata la truffa a danno del bilancio dello Stato.
Inoltre, la complessa ricostruzione delle transazioni finanziarie ha consentito di accertare l’autoriciclaggio di oltre 57 milioni di euro.