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Una grattata alle parti intime finisce in Cassazione

BATTIPAGLIA. Sembra non giungere ad una fine la vicenda che riguarda l’ex consigliere comunale Gerardo Motta che ha denunciato l’imprenditore Giuseppe Pontecorvo con l’accusa di atti persecutori e stalking. Secondo l’ex consigliere comunale di Battipaglia l’imprenditore Pontecorvo si grattava le parti intime per scacciare il malocchio ogni volta che lo vedeva. Una vicenda che ha dell’ironico eppure Motta sembra accusare stati d’ansia e imbarazzo. La vicenda della denuncia ha avuto inizio la scorsa estate e l’imprenditore rischia ora l’applicazione del divieto di dimora.
Il giudice per le indagini preliminari ha però rigettato la richiesta di misura cautelare prima e del Riesame poi perché, come stabilito dal sostituto procuratore Roberto Penna “toccarsi le parti intime per sfidare la cattiva sorte quando si vede una persona che ‘non porta bene’, non è un ingiuria ma un atto di cafoneria”.

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