Cronaca

Unisa, esami a Medicina, Capunzo stigmatizza: «Parenti non ce ne sono»

SALERNO. L’uragano giudiziario sull’ateneo salernitano continua il suo lento e perpetuante processo distruttivo. Secondo l’inchiesta del quotidiano nazionale “La Città” il direttore del Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Salerno, Mario Capunzo, si schiera a favore dei professori e risulta essere scettico riguardo gli esposti presentati alla Procura di Nocera Inferiore. È ststo aperto un nuovo filone d’indagine ove, al momento, vengono chiamati in causa gli studenti di medicina, partendo sulla base di un’inchiesta preceduta da altre indagini della Procura sulle assunzioni in ateneo e su favori per le gare d’appalto.

Il numero uno di Medicina puntualizza che «i test di accesso alla facoltà sono nazionali e in facoltà arrivano studenti che provengono da tutto il Paese e che pertanto non hanno radici nel territorio, né presumibilmente con l’ateneo né con la facoltà di Medicina. Il corso di laurea in Medicina si conclude nel più breve tempo possibile e non ci sono mai state situazione anomale – dichiara il capo-dipartimento – si parla anche di iscrizioni all’estero e poi di trasferimenti all’università, per evitare di dover accedere ai quiz per l’ingresso in facoltà. Ma è una voce infondata, perché da noi non è contemplato affatto il trasferimento da sedi estere, in quanto è vietato».

Non pare siano trapelate indiscrezioni, nelle aule di medicina del Ruggi, su eventuali esami superati grazie a rapporti di parentela con gli esaminatori. «Voci non se ne sono mai sentite. Ma poi – afferma Capunzo – lo escludo proprio, in quanto la professoressa Stefania Lucia Nori è una seria professionista». Per Capunto non ci sono eventuali dubbi neanche sugli assistenti. «La professoressa Nori è la titolare, persona rigorosa e assolutamente inavvicinabile, in pratica non guarda in faccia a nessuno». Ella non si piegherebbe neanche dinnanzi agli studenti più emotivi. Capunzo ammette che «potrebbe essere sfuggito qualcosa alla docente, ma personalmente ci credo poco». Inoltre presume che l’inchiesta possa essere partita dopo «che qualche studente che aveva difficoltà a superare l’esame, ha sporto denuncia come possibile forma di ritorsione». Il capo di Medicina di affida dunque agli organi inquirenti. «La magistratura faccia tutto quello che deve fare. Se mai dovessero emergere irregolarità, saremo i primi a intervenire».

(Leggi anche: http://salerno.occhionotizie.it/cronaca/unisa-sotto-inchiesta-ce-puzza-di-parentopoli-alla-facolta-di-medicina/)

(Fonte: La Città)

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