Musica

Valerio Avossa aka Kenjii si scopre: l’intervista

Continuano le interviste de L’Occhio di Salerno agli artisti e musicisti della nostra provincia. E’ la volta di Valerio Avossa aka Kenjii, producer hip-hop di Salerno.

Chi è Kenji? Come è nata l’idea del progetto?

Si può dire che Kenji sia un progetto nato due volte. La prima qualche anno fa, quando sono entrato in contatto con la musica rap e la cultura hip-hop in generale. Sono rimasto fin da subito affascinato dalle tecniche di produzione della musica hip-hop e così ho cominciato a cercare tra i miei cd e vinili i campioni per produrre le strumentali. C’è voluto del tempo e tanto impegno prima di arrivare alla “seconda nascita”, avvenuta un anno fa con le prime collaborazioni con artisti locali.

Quali artisti hanno influenzato il tuo lavoro di producer? Un producer a cui ti ispiri?

Ancora prima che dai producer americani, sono stato grandemente influenzato da beatmaker italiani quali Zonta, Big Joe, Rayden, Fritz Da Cat, che fanno largo uso di campioni e mi hanno in qualche modo insegnato come si crea un beat. Tra i producer d’oltreoceano ho sempre tenuto in gran considerazione Stoupe, beatmaker dei Jedi Mind Tricks, e posso dire di ispirarmi alla sua musica nelle produzioni dal sapore “vecchia scuola”.

La tua miglior produzione/collaborazione?

Ho prodotto la strumentale per il brano dei rapper salernitani Lowchano e Mennino, “Non sei qua”, uscito su Youtube con lyrics video curato dal videomaker Hanzo; fino ad oggi sembra essere la produzione che il pubblico ha apprezzato maggiormente, ritengo che sia uno dei miei beat più riusciti.

Hai dei progetti in cantiere? Nuove tracce in lavorazione?

I primi artisti con cui ho collaborato sono stati i rapper Dadem e Mennino e i membri della Crew Barbuti, con loro si è creato un rapporto fatto di sintonia e stima reciproca; le tracce su cui sono al lavoro e che usciranno prossimamente vedranno di sicuro la loro collaborazione. Continuerò certamente a produrre strumentali hip hop ed altri esperimenti che posterò sul mio profilo Soundcloud.

Come mai hai scelto Soundcloud per pubblicizzare la tua musica?

Soundcloud è un sito che permette agevolmente di distribuire e promuovere la propria musica nel web. Lo uso come una sorta di vetrina, dove chi mi segue può ascoltare le mie nuove produzioni e dove il rapper in cerca di un beat può farsi un’idea del mio stile e cercare ispirazione.

Cosa consigli a chi vuole intraprendere la tua stessa scelta artistica?

Ascoltare tanta musica. E non fossilizzarsi su pochi artisti / generi musicali. Il beatmaker deve necessariamente avere orecchio critico e mente aperta, sacrificare del tempo nella ricerca dei giusti campioni audio e saper rispondere alle diverse esigenze del liricista che eventualmente andrà a scrivere sulla strumentale.

Ascoltando i tuoi lavori ho notato che sei partito da una forte matrice hip-hop per poi spostarsi lentamente verso qualcosa di diverso: cosa ti piacerebbe produrre in questo periodo?

Certamente continuerò a sperimentare nell’ambito della stessa musica hip-hop, ma al contempo mi andrebbe di dedicarmi a un side-project che potrebbe spaziare dal glitch-hop all’ambient, anche se per ora resta solo un’idea. Nel mondo della musica elettronica le possibilità sono infinite e il ruolo più importante lo svolgono la creatività e la fantasia.

Per chi ti piacerebbe curare la produzione di un brano?

Mi chiedo come sarebbe sentire del rap in lingua inglese su una mia strumentale: sicuramente mi piacerebbe collaborare con un rapper d’oltreoceano. Potrebbe essere inoltre interessante collaborare con qualche artista che non debba necessariamente esprimersi attraverso il rap, dar vita a brani in cui diversi generi musicali possano coesistere.

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