Cronaca

Vallo: bambini violentati al "Paolo VI", parla un legale dei genitori

VALLO DELLA LUCANIA. Bambini violentati al “Paolo VI” di Vallo nel 2006, dopo il parere negativo della Procura arriva la Cassazione accoglie il ricorso dei genitori. A darne notizia è il quotidiano La Città.

La Corte d’Appello di Salerno nel 2016 assolse tutti gli imputati, lasciando i parenti delle vittime con l’amaro in bocca. Per questa ragione si ricorse alla Suprema Corte che ha chiesto l’annullamento della sentenza precedente. Si riparte da 0 dunque, ma solo dal punto di vista civile.

Gli indagati adesso liberi potrebbero dover pagare un risarcimento danni chiesto dai genitori, che non sono comunque soddisfatti di come la vicenda si è conclusa: «questa vicenda – dichiara un legale dei familiari – trova un sigillo della Cassazione, ma resta l’amarezza che lo Stato italiano, rappresentato dalla Procura generale di Salerno, ha rinunciato a perseguire soggetti sulla cui condotta ci sono forti dubbi».

Un processo civile solamente simbolico che serve a «ristabilire la verità che nella sede penale, quella dove si doveva cercare, è stata messa in discussione. E visto che lo Stato ha abdicato, i privati sono costretti a fare da sé.

Quella sentenza era illegittima e la Cassazione lo ha provato. Non si può archiviare un fatto del genere, di tale gravità, come se coloro che hanno raccontato quei fatti fossero tutti dei pazzi visionari. Dovevamo difendere la dignità dei nostri figli e siamo andati avanti per la nostra strada».

Il tutto iniziò il 2006 quando trenta genitori si rivolsero alla Procura di Vallo per denunciare le violenze sessuali alle quali i figli erano sottoposti. Gli imputati erano suor Soledad, al tempo novizia, insieme ad altre due accusate di averla coperta, il muratore Aniello La Bruna, che sembra avesse dei rapporti con Soledad ed il fotografo Antonio Rinaldi, che si accusava di foto pedopornografiche.

I due uomini sono stati assolti, mentre per Soledad si parla di 8 anni per pedofilia e 16 mesi per le consorelle Agnese Cafasso e Giuseppina De Paola.

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