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Verdetto Antimafia, Motta: «Come posso controllare 120 candidati?». Lanaro incredulo

BATTIPAGLIA. Certificati penali e autocertificazioni mostrati come prova della loro onestà, incredulità e lacrime, rabbia e sdegno hanno segnato i minuti successivi alla diffusione dei nomi degli impresentabili battipagliesi. Tra chi non ricordava neppure fatti di decenni addietro e chi immaginava (o forse desiderava) improbabili cancellazioni dagli archivi della giustizia, ogni candidato finito nell’occhio dell’Antimafia si è mostrato sbalordito alla vista del proprio nome nell’elenco. «Ora tutti saranno pronti a puntare il dito contro Carraro, Procida e D’Apuzzo – commenta Gerardo Motta – io conosco bene Carraro, che ha avuto problemi, otto anni fa, come imprenditore. Degli altri non sapevo. Se fossi stato a conoscenza delle loro posizioni, avrei consigliato di non candidarsi. Proprio come ho fatto con un’altra persona che, infatti, ha abbandonato l’idea di presentarsi. Su 120 candidati e cinque liste, non posso conoscere tutti. Ognuno di loro ha firmato un’autocertificazione. E poi su 120 candidati, sono solo tre persone…».

 Incredulo soprattutto Lanaro, che nelle ultime settimane ha reso uno slogan il fatto che nelle sue liste ci fossero tutte “persone pulite”: «Non mi aspettavo di ricevere la notizia che anche uno dei miei fosse nell’elenco degli incandidabili. Sono ovviamente dispiaciuto. A noi Demetrio Landi ha presentato un certificato dei carichi pendenti, pulito. Non so cosa sia accaduto».

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