Cronaca

Vertenza Ises, rischio revoca. Dal municipio la richiesta di sospensione

EBOLI. Dalla regione Campania iniziano le verifiche per determinare la possibile revoca dell’accreditamento all’Ises, clima teso ad Eboli. Dopo proteste, consiglio comunali monotematici e tavoli tecnici sembrava si fosse finalmente arrivati al traguardo. Purtroppo, però, l’amara sorpresa aspettava proprio dietro l’angolo.

Non era una novità, viste le già numerose proteste dell‘ex reggente di San Cosimo e Damiano don Enzo Caponigro, che la concessione, seppur temporanea, della struttura al centro di riabilitazione ebolitano andava contro gli obiettivi per i quali era stata costruita.

I primi dubbi sulla vicenda vennero già mossi a Dicembre, in occasione del consiglio comunale nel quale il sindaco Massimo Cariello dichiarò di essere pronto a firmare l’ordinanza sindacale per la concessione di tre mesi del centro polifunzionale alla cooperativa “Nuova Ises”.

In quell’occasione fu l’allora capogruppo del Pd (adesso Mdp) Antonio Conte a rendere note le possibili criticità che adesso mettono a repentaglio quanto fatto per i soci-lavoratori e, soprattutto, i pazienti.

Da Palazzo di città arriva la risposta alle critiche mosse: non ci sono né violazioni normative, né variazioni della destinazione d’uso. I vertici comunali chiedono la sospensione dell’avvio della procedura di revoca. Secondo l’amministrazione la trasparenza degli atti sosterrebbe la legittimità di quanto fatto.

«L’atto sul quale si fonda la procedura di revoca – spiega il sindaco di Eboli, Massimo Cariello – non è un provvedimento ammnistrativo, ma una proposta-istanza che abbiamo inoltrato alla Regione, seguendo gli obiettivi indicati dai protocolli di destinazione d’uso, senza stravolgere nulla.

Siamo in attesa che la Regione si pronunci e naturalmente ci adegueremo alle indicazioni regionali. L’interlocuzione con la Regione dura da mesi, si chiuderà quando da Napoli ci faranno conoscere le loro determinazioni.

Piuttosto, rimango sempre più sbalordito per la presa di posizione di don Enzo Caponigro, un sacerdote ebolitano dal quale ci saremmo aspettati supporto e sostegno per decine di pazienti e di lavoratori e per le loro famiglie – sottolinea il primo cittadino – invece registriamo solo accuse e minacce che finiscono per ripercuotersi sui pazienti disabili e sugli operatori, il tutto per coltivare i propri disegni».

Il finanziamento è regola, aggiunge il vice sindaco Cosimo Pio Di Benedetto, che entra nei tecnicismi della vicenda: «l’opera è stata realizzata in conformità con quanto previsto dal finanziamento – spiega -. Si è registrato prima un finanziamento FAS APQ e poi l’ammissione a POR FESR-obiettivo 6.3. La deliberazione del Comune di Eboli segue per intero la previsione di destinazione APQ, sostanzialmente aiuto e supporto alle fasce disagiate della popolazione.

Il Comune di Eboli si è rifatto interamente alle previsioni APQ, con un’ipotesi di potenziamento dei servizi socio assistenziali sanitari e punta al miglioramento di vita di classi svantaggiate ed all’aumento della presa in carico degli anziani.

La stessa disponibilità temporanea all’ISES si spiega con la volontà di garantire le necessarie terapie ai pazienti. Quindi tutto in linea con le prescrizioni del finanziamento – conclude Cosimo Pio – per questo abbiamo chiesto la cancellazione della procedura di revoca dei fondi».

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