Cronaca

Il vescovo di Nocera Inferiore: «Pronti ad accogliere i profughi della Diciotti»

NOCERA INFERIORE. Il vescovo di Nocera Inferiore: «Pronti ad accogliere i profughi della Diciotti». In questi giorni di grandi polemiche sul tema dell’immigrazione, da Nocera Inferiore giunge un importante segnale. D’altra parte, proprio la Conferenza episcopale italiana, grazie alla disponibilità delle diocesi, ha accolto un centinaio di eritrei sbarcati dalla nave Diciotti.

Una situazione che ha diviso l’opinione pubblica, mentre 177 profughi erano bloccati nel porto di Catania.

Le parole di monsignor Giudice

«I vescovi italiani – ha dichiarato monsignor Giuseppe Giudice , vescovo di Nocera Inferiore-Sarno – sono per un’accoglienza, un’accoglienza intelligente, e hanno messo a disposizione le strutture per i migranti». Ma non è una novità, da sempre le strutture caritatevoli che orbitano nella sfera ecclesiale sono state aperte agli indifesi: «È un segnale di accoglienza, come Chiesa lo abbiamo sempre fattore e continuiamo a farlo».

Le diocesi che accoglieranno i profughi

Al momento, come annunciato dal sottosegretario della Cei, don Ivan Maffeis, le diocesi che accoglieranno gli sbarcati dalla Diciotti sono quelle di Torino, Bologna, Agrigento, Cassano allo Jonio, Rossano e Brescia. Pronte ad accogliere anche Milano e Firenze

A queste si dovrebbero aggiungere altre strutture diocesane, per un totale di 20 centri, piccoli e grandi, distribuiti in tutta Italia.

«Abbiamo già trovato tutte le diocesi che accoglieranno da Nord a Sud, dalle piccole alle medie alle grandi città — fa sapere la Caritas italiana — Nei prossimi giorni diffonderemo la lista completa». Al momento è stata lasciata fuori la diocesi di Nocera Inferiore- Sarno, per ora non invitata ad accogliere migranti. Le braccia della Chiesa dell’Agro sono però sempre spalancate. I profughi andranno dove dispone la Cei e in base alle richieste centrali le diocesi rispondono.

«C’è disponibilità da parte delle diocesi – ha aggiunto monsignor Giudice – e nel caso ci chiedessero un supporto ci organizzeremo per rispondere positivamente».


Fonte: la città

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