Il personaggio

Vincenzo La Manna, il poeta casalingo, si racconta/ FOTO

Sognava di fare il poeta e ora ci sta riuscendo. Sposato, 40 anni e papà di Gaetano, Vincenzo La Manna vive a Campagna e da 5 anni è disoccupato. Pur non avendo un lavoro, Vincenzo non si è perso d’animo e si dedica alle faccende domestiche.

Il poeta casalingo, così soprannominato dopo la sua partecipazione al programma di Rai1 “Affari tuoi”, portandosi a casa ben 100mila euro in gettoni d’oro, ieri in una sala gremita di gente dell’associazione culturale Daedalus,ha presentato il suo libro “Pensiere pensate, parole taciute”, una raccolta di poesie e pensieri personali dell’autore. Ma quest’opera non è la prima per il poeta casalingo. Nel gennaio 2012 ha infatti scritto “Il cacciatore di attimi” che ha riscosso non poco successo.

“Pensiere pensate, parole taciute” rappresenta, per l’artista, quel sentimento e quelle parole che spesso non si riescono a tirar fuori. Alla presentazione di ieri erano presenti l’avvocato Margherita Palladino, la presidente dell’associazione Belinda Villanova che ha moderato l’incontro e gli ospiti Vincenzo Pietropinto e Raffaele Sansone che hanno letto alcune poesie tratte dal libro.

Dopo la presentazione il poeta casalingo si è raccontato a “L’Occhio di Salerno”:

Vincenzo a quanti anni hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere poesie dalle scuole medie, era il mio modo di dire ti amo ad una ragazza, di abbracciare mamma e papà o le mie sorelle e di togliermi di dosso sensazioni che assorbivo come una spugna.

Cos’è per te la poesia?
Mi piace questa frase di Benigni, dal film “La tigre e la neve”: La poesia non è fuori, è dentro! Cos’è la poesia? Non chiedermelo più, guardati nello specchio: la poesia sei tu!

Come nasce l’idea del libro “Pensiere pensate parole taciute”?
L’idea del libro nasce dall’esigenza, o meglio dal bisogno di liberare i cassetti dai sogni.

Tu hai già scritto un primo libro, “Il cacciatore di attimi”
Il mio primo libro è stato un “dai provaci” detto da più persone, non detto da altri, è stato un mio modo di aprire gli occhi dopo la morte di un mio caro amico.

Progetti per il futuro?
Progetti futuri? Un passo alla volta, chissà… magari continuando a sognare qualche sogno si avvererà.

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