Curiosità

Vincere ai casinò: dove finisce la fortuna e dove inizia l’abilità

I giochi sono un passatempo ricco di sfaccettature, soprattutto per quanto riguarda quelli tipici dei casinò. Da secoli, infatti, l’uomo si interroga sulla strategia migliore da mettere in pratica per sbancare le sale da gioco e i tavoli verdi. Una piccola fetta di pubblico ha trasformato questi giochi in una vera e propria professione, ma la maggior parte delle persone si chiede perché mai ci si dovrebbe impegnare per approfondire giochi di questo tipo, trattandosi alla fine solo di fortuna. In realtà non è affatto così: esistono studi scientifici che avvalorano il peso che hanno discipline come la matematica e il calcolo delle probabilità nelle vincite. Ma qual è la linea di confine tra la fortuna e le competenze del giocatore?

Giochi d’azzardo: non è solo questione di fortuna

Chi gioca in modo professionale ai casinò sostiene con forza questa tesi radicale: nel gioco d’azzardo non esiste solo la fortuna e molto dipende dalle competenze matematiche del giocatore, in particolare della sua capacità di fare calcoli probabilistici. Ma come si spiegano, allora, le vittorie di chi ha scarsa dimestichezza (o nulla) con la matematica? Sempre secondo gli esperti del settore, si tratta della tipica “fortuna del principiante”, che solitamente dura ben poco e sulla quale non si può contare. Il peso della matematica nel gioco d’azzardo viene sottolineato anche da Marco Verani, docente di matematica presso il Politecnico di Milano, secondo il quale le scienze matematiche rappresentano una componente fondamentale per vincere ai casinò, utili per anticipare le probabilità e senza i quali giocare equivale a navigare in mare aperto senza bussola.



Rapporto skill-chance: la fortuna protagonista?

Non tutti sono convinti della validità della teoria precedente, o meglio, non tutti pensano che la fortuna abbia un ruolo così trascurabile nella vittoria ai casinò. Non a caso, un team di ricercatori ha formulato la teoria della skill-chance. In pratica, questa teoria determina quando è possibile giungere alla vittoria. Nello specifico, il banco o gli avversari possono essere battuti se si riesce a equilibrare il fattore fortuna con le proprie capacità. Secondo questa prospettiva, la fortuna esiste e ha un suo peso, determinando anche il grado di competenze necessario per la vittoria. A questo proposito è possibile fare l’esempio del poker: nel caso in cui capitino delle carte pessime, il giocatore dovrà impegnarsi e sfruttare al meglio tutte le competenze in suo possesso per vincere; in caso contrario, se le carte sono buone saranno necessarie minori capacità da parte del giocatore per cavarsela.

Il risultato è l’equilibrio fra fortuna e capacità

La fortuna dunque esiste, ma di certo non è l’unico fattore decisivo nel gioco d’azzardo. Contano infatti soprattutto le abilità del singolo, specialmente nei casi in cui la fortuna sembra remare contro. Un giocatore che sa di poter contare su un bagaglio tecnico notevole, sa anche che la fortuna impatta solo in minima parte: questo perché ha sicuramente più chance a disposizione rispetto a un principiante. Viceversa, chi ha minori capacità tenderà ad affidarsi alla famosa Dea bendata: un errore tanto diffuso quanto grave, perché – come si suol dire – la fortuna è cieca e tende a voltare le spalle in modo imprevedibile. Questa teoria vale in particolar modo per i giochi di carte: alcuni, però, pensano che questa sia applicabile anche a giochi legati apparentemente solo al caso, come ad esempio le slot machine.

Roulette e slot: questione di fortuna o di bravura?

Se si considerano passatempi come la roulette e le slot machine, il discorso si complica: in questi casi si pensa che tutto dipenda esclusivamente dalla fortuna, in quanto non emergono apparenti capacità legate al giocatore. Eppure il successo in questi giochi d’azzardo è strettamente legato alle competenze di chi gioca. Esistono ad esempio siti sui quali si possono imparare le migliori strategie per la roulette, consentendo quindi di incrementare le probabilità di vittoria. Ogni giocatore dovrebbe dunque prendere atto di questa verità, impiegando del tempo per studiare a fondo le dinamiche e le tecniche di gioco prima di dedicarvisi: la fortuna, da sola, non può bastare.

Le percentuali di vittoria cambiano in base ai giochi

Naturalmente nessuno potrà mai darvi la certezza di vincere a un gioco: anche i professionisti perdono perché, appunto, una minima componente legata al caso c’è sempre. La fortuna quindi ha il suo peso ma incide in maniera diversa a seconda dei giochi: è ovvio che in giochi di carte come il poker, per esempio, si hanno decisamente più strumenti a disposizione per far valere le proprie capacità; al contrario, in giochi come roulette e slot, bisogna giocare molto sul proprio budget per andare in attivo.

In conclusione non è vero che il fattore fortuna non esiste, ma non è nemmeno vero che è sufficiente quello per vincere.

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