Cronaca

Violenza psicologica sul figlio, perde l’affido

I suoi non erano i classici “no” del genitore che voleva imporre limiti o regole educative bensì una forma di violenza psicologica che è stata riconosciuta dal giudice: così perde l’affido congiunto del figlio. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Violenza psicologica, perde l’affido del figlio: la sentenza

Ora la mamma di questo adolescente potrà, in piena autonomia, e nell’ottica di una corretta educazione, decidere cosa il figlio può o non può fare autorizzando il minore alla partecipazione anche di progetti educativi extracurricolari che gli erano stati finora negati dal padre.

La storia

La storia arriva dalla provincia di Salerno ed è quella di un bambino cresciuto tra due città, una del Nord e una del Sud, a causa di un affido condiviso tra i genitori separati. Una vita vissuta regolarmente, tra amici, festicciole e rapporti sociale. Una regolarità però intrrotta bruscamente dalle vacanze e dai weekend trascorsi con il padre. Una rigida divisione accettabile inizialmente ma che, con il passare degli anni, è iniziata a diventare “pesante” per l’adolescente.

Il ragazzino a quel punto chiede al genitore di alternare le trasferte: una volta sale lui dal parte, un’altra scende il padre per consentirgli di non staccarsi troppo dal suo mondo. Una proposta che d’altro canto non viene accettata. E non solo: ad ogni richiesta, anche quelle più banali, finiscono in una subdola forma di ricatto. “Se non vieni da me, non ti autorizzo”, è sempre la risposta dell’uomo. Una situazione che, secondo il giudice, avrebbe poi creato uno stato di frustazione nel ragazzo. Fino, ovviamente, alla decisione della madre di rivolgersi alla magistratura..

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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