Cronaca

Vittoria risicata per Maione, la Consac ha un nuovo presidente

VALLO DELLA LUCANIA. Succede a Luigi Rispoli, presidente Consac che è stato in carica per ben 7 anni, Gennaro Maione, sindaco di Ceraso. Sono stati nominati membri del Cda Carlo Pisacane, Lucia D’Angelo, Rosa Cimmino e Giuseppe Del Medico.

Maione ha battuto il suo avversario Pasquale D’Angiolillo (proposto quale figura tecnica da diversi comuni vicini al Pd) per una manciata di voti: su 53 comuni soci erano presenti 50 sindaci, pari al 97% e il vincitore è stato eletto con una risicata percentuale del 52%, mentre il 45% è andato al legale asceota. A votare il sindaco di Ceraso vi erano primi cittadini esponenti del Pd dei comuni di Sapri, Sassano, Casal Velino, San Mauro Cilento, Montecorice, Teggiano. Hanno votato per l’avversario D’Angiolillo, quindi con la corrente Luigi Cobellis, Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento, il quale sebbene del Pd, ha preferito così come il sindaco di Padula e consigliere provinciale, Paolo Imparato, affiancarsi ai sindaci di Vallo della Lucania, Camerota, Pisciotta, Ascea, Vibonati, Santa Marina.

Aspre critiche sono state espresse dal parlamentare del Pd Simona Valiante: «Ai soliti cospiratori, ai traditori, ai miracolati ingrati, rivolgiamo un caloroso saluto e un abbraccio collettivo. Se alcuni di loro, mi riferisco a quelli più esperti soprattutto, avessero impiegato lo stesso impegno che hanno profuso in questi giorni nel mercanteggiare deleghe con il solo obiettivo di lavorare per il territorio forse qualcuno oggi si ricorderebbe di loro anche per qualche ragione più nobile».

Riccardo Ruocco, segretario dimissionario del circolo di Vallo, attacca Lamaida:  «Non più tardi di qualche settimana fa il sindaco di Castelnuovo è stato eletto vicepresidente della Comunità del Parco con i voti del Pd; oggi si schiera contro, per convenienza». «È legittimo voler ridurre la situazione a correnti di partito – spiega D’Angiolillo – ma la mia disponibilità alla candidatura è nata solo da ragionamenti territoriali e non di partito. Anche perché se così non fosse stato mi sarei tirato fuori». Le polemiche non sono destinate a finire.

(Fonte: La Città)

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