Politica

Voucher ed appalti: fissata la data del Referendum

È stata fissata la data per il prossimo Referendum abrogativo. Voucher e responsabilità solidale negli appalti, questi i due temi sui quali i cittadini italiani saranno chiamati a decidere il prossimo 28 maggio. Lo ha deciso martedì mattina il consiglio dei ministri dopo le sollecitazioni da parte del sindacato per stabilire una data al più presto.

Si tratta del 73esimo Referendum nella storia della Repubblica Italiana, il 68esimo abrogativo. L’ultimo, quello del 4 dicembre sulla riforma costituzionale, sancì la vittoria schiacciante del “Sì”. L’ultimo abrogativo, invece, sulle trivelle, fallì per via del quorum non raggiunto.

Voucher

Il testo prevede il divieto all’uso dei voucher per le grandi aziende. Potranno usare questo strumento solo le piccole attività con zero dipendenti. Pagheranno i voucher 15 euro anziché 10, e potranno essere utilizzate solo per pagare studenti, pensionati, disabili, disoccupati o extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.

La Cgil chiede l’abrogazione tout-court, non la modifica. «Chiediamo la cancellazione di una forma di precarietà perché le aziende che utilizzano i voucher lo fanno in maniera legale. Se fossimo davanti ad un abuso non avremmo chiesto l’abrogazione, ma il contrasto e la penalizzazione dei comportamenti illeciti. Ci troviamo di fronte, invece, all’ennesima legge che permette la degradazione del lavoro».

Responsabilità tra appaltatore ed appalti

L’altro quesito riguarda, invece, la piena responsabilità solidale tra appaltatore e appaltante nei confronti dei lavoratori. L’attuale normativa prevede che i lavoratori possano fare causa per il mancato pagamento di stipendi o contributi, citando in giudizio sia il committente che l’appaltatore. Il primo può obiettare il c.d. “beneficio di preventiva escussione” del patrimonio dell’appaltatore: cioè il lavoratore, nel caso in cui i giudice gli dia ragione, deve prima tentare di recuperare il proprio credito dal proprio datore di lavoro e dai subappaltatori e solo in seguito può rivolgersi al committente.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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