Curiosità

Lo Zenzifero, la mentuccia e gli usi culinari

Nella Valle del Sele più precisamente al confine con l’Irpinia c’è un piatto che non ha eguali in altri centri, sono i ravioli con Zenzifero o come si direbbe in dialetto “lu Sesimmr

È un piatto tradizionale che non deve mai mancare sulle tavole dei commensali; il metodo di preparazione è molto semplice si stende la sfoglia di pasta, fatta di uova farina e acqua e nella ricotta che viene di solito condita con uovo, sale, viene aggiunta quest’erba che è stata essiccata al sole dalle signore del quartiere; si perché nei piccoli paesi quello che è di uno è di tutti.

Esattamente cos’è lo Zenzifero?

Una variate della famiglia della menta ma ha un sapore molto più delicato, se a qualcuno del posto viene chiesto: cos’è lo zenzifero? In molti precisano che è tipo la menta ma non è la menta, non deve essere confusa con la menta romana (Mentha pulegium), la quale ha un sapore molto più forte

 

Il nome scientifico Clinopodium nepeta è una pianta aromatica, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.

Già conosciuta all’epoca romana da Dioscoride medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò ai tempi dell’imperatore Nerone. Satureja nepeta la chiamava  da Gaio Plinio Secondo scrittore, ammiraglio e naturalista romano vissuto alla fine del 1800.  Nel medioevo era usata come erba medicinale. Ha proprietà aromatiche, diaforetiche, espettoranti, febrifughe e stomachiche. Gli infusi ottenuti con le foglie sono benefici in caso di flatulenza e debolezza di stomaco. È usata anche contro la depressione, l’insonnia e i dolori mestruali. Pare che assunta durante la gravidanza in dosi eccessive può causare l’aborto.

Per coltivare lo zenzifero non serve molta cura, basta piantare una radice e si auto riproduce da sola, anche sotto le intemperie il suo busto quasi legnoso fa in modo che resista anche alle temperature più rigide. Raggiunge un’altezza di circa 80 cm e la fioritura avviene a inizio estate fino all’autunno. Unica pecca di questa pianta pare che non sopravviva in altri luoghi se non nella valle del Sele, in molti hanno provato a “sradicarla” e portarla in altri habitat ma spesso con scarsi risultati.

Dove si può gustare lo zenzifero

La pro loco di Quaglietta porta avanti da molti anni questa tradizione nel periodo di Agosto con “Zenzigusto” varie serate vengono organizzate e si possono assaggiare molte varianti dai citati ravioli al liquore fatto con lo Zenzifero.

La sagra che ormai è conosciuta oltre i confini provinciali tanto che è stata inserita nella guida de Il Mattino “Campania mangia e bevi 2014” tra le 50 sagre della Campania da non perdere.

Lo Zenzifero in Italia

In Sicilia è usata per aromatizzazione le olive da tavola, per la salamoia. Nel Lazio si usa per la preparazione dei carciofi alla romana.  In Toscana, si usa per condire i funghi. A Roma viene usata per la preparazione dell’agnello e della trippa alla romana

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