Politica

Le telecamere non funzionano? Il Comune spende altri 12mila euro

EBOLI. Videosorveglianza fuori uso, il Comune spende altri 12 mila euro per riattivarla. L’operazione indigna l’opposizione: «Spreco di denaro pubblico». La maggioranza conferma: «Stiamo risolvendo il sabotaggio». Resta aperto il giallo sulle indagini in corso mentre continuano le polemiche sul web. Un cittadino vanta un credito di 23 mila euro con l’ente. La cronistoria degli ultimi mesi è emblematica: a maggio la videosorveglianza va in tilt e si spegne.

A giugno sono partite le denunce di sabotaggio. A luglio, il Comune di Eboli è tornato ad allargare i cordoni della borsa. Dopo quindici anni di costose sperimentazioni, la videosorveglianza è ancora fuori uso.

Telecamere fuori uso ad Eboli

Dalla fine del secolo scorso, i politici hanno speso oltre 300mila euro per sostituire i vari impianti. Ma le telecamere restano spente. «L’imponente e costosa operazione – scrive Damiano Cardiello- si era conclusa con l’installazione di telecamere nuove in garanzia. Oggi che l’impianto non funziona, vengono spesi altri 12mila euro.

Chiederemo chiarimenti in consiglio con un’interrogazione, per capire cosa accade negli uffici di via Ripa». Il capogruppo di Forza Italia intende trasmettere gli atti alla Corte dei Conti.

L’indignazione dell’opposizione

Molti cittadini hanno notato le continue operazioni dei tecnici tra il centro e la periferia. L’ultima operazione al Palasele: «Non stiamo cambiando le telecamere- assicura l’assessore Ginetti- le stiamo sottoponendo a manutenzione perchè sono state sabotate».

Prima il sindaco Cariello, poi l’assessore Ginetti confermano la denuncia. Sul web, però, c’è chi continua a battere cassa. Un tecnico che ha lavorato per mesi chiede il pagamento di 23 mila euro. Rivolgendosi a lui, è l’idea di molti, il sabotaggio poteva essere risolto. In modo gratuito.

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